Se è vero, come cantava Eros Ramazzotti in una sua celebre canzone, che “certi amori regalano un emozione per sempre”, lo stesso possiamo affermare per certi goal, che anche a distanza di anni ci regalano le stesse identiche emozioni. Perché i goal non sono tutti uguali, certi goal li guarderesti e riguarderesti anche tutto il giorno, certi goal scrivono la storia del gioco più bello del mondo, certi goal fanno alzare in piedi un intero stadio unendo in un applauso collettivo persino due tifoserie rivali. Oggi vi vogliamo parlare di uno di questi goal, siglato ben diciassette anni fa, che porta la firma di Marcio Amoroso, uno che a Udine ha lasciato ben più di un semplice bel ricordo.
Marcio Amoroso Dos Santos. Nato a Brasilia ma cresciuto calcisticamente nel Guarani, Amoroso arrivò in Italia nel 1996 inizialmente in prestito oneroso (800 milioni di lire) poi a titolo definitivo con l’Udinese che sborsò 7 miliardi di lire per il suo cartellino. Dopo un inizio difficile che ne compromise persino la permanenza a Udine, Amoroso seppe integrarsi nel calcio italiano sfoderando prestazioni via via sempre più convincenti, conquistando la fiducia di tutto l’ambiente che potè ammirare le gesta di un fuoriclasse assoluto che in tre anni in Friuli mise a segno 42 reti di cui 22 solo nel campionato 1998/1999, uno score che gli valse il titolo di capocannoniere del torneo.
Un torneo molto combattuto. Il campionato 1998/1999 fu il primo ad assegnare quattro posti per l’accesso alla Champions League dell’anno successivo. Con Lazio e Milan solitarie in vetta a contendersi uno scudetto che verrà poi conquistato dai rossoneri, la lotta per gli altri due posti vedeva coinvolte Fiorentina, Parma, Roma, Juventus e Udinese, quest’ultima ancora protagonista dopo il terzo posto conquistato l’anno prima e ansiosa di ripetersi ad alti livelli nonostante le numerose cessioni nel mercato estivo. Il campionato, disputato da squadre di primo livello ed impreziosito da decine fra i giocatori più forti del mondo, fu appassionante e combattuto dalla prima all’ultima giornata, con un livello generale ben al di sopra di quello che possiamo ammirare oggi.
Una sfida per l’Europa che conta. In piena lotta per un posto in Champions, Udinese e Parma si affrontarono allo stadio Friuli il 21 Marzo in una sfida valevole per la 26esima giornata di campionato. Con il solo Turci assente sostituito dall’olandese Wapenaar, Guidolin schierò il suo classico 4-4-2 con difesa guidata dal capitano Calori, centrocampo affidato all’estro di Jorgensen e alle geometrie di Walem mentre l’attacco fu affidato al duo Amoroso - Sosa, una coppia che in quella stagione mise a segno la bellezza di 33 goal. In casa Parma il tecnico Malesani potè contare su tutti gli effettivi, mettendo in campo un 4-4-2 con Veron trequartista alle spalle di Crespo e Chiesa. La partita sin dai primi minuti vide una netta prevalenza dei gialloblù che si affacciarono più volte dalle parti di Wapenaar trovando però sempre attenta la difesa friulana. Il primo scossone al match lo diede Sosa che al 22esimo dopo uno scambio in area con Amoroso portò in vantaggio l’Udinese grazie ad un grande sinistro che si infilò nell’angolino basso della porta difesa da Buffon. L’espulsione di Cannavaro al minuto 44 sembrò indirizzare la partita in favore dei bianconeri che però nella ripresa si fecero raggiungere da Vanoli che al 68esimo mise a segno il punto del pari.
Una magia allo scadere. In una gara che sembrava destinata al pareggio, arrivò allo scadere la magia che decise l’incontro. Al minuto 89 Poggi, subentrato a Sosa, effettuò un lungo lancio in direzione di Amoroso che al limite dell’area stoppò di petto, con un sombrero salto nettamente Sartor, poi controllando la sfera ancora con il petto entrò in area lasciando partire un sinistro terrificanente che trafisse Buffon e fece esplodere di gioia gli oltre 20000 tifosi friulani. Fu una prodezza straordinaria, di livello eccelso perché arrivata allo scadere e realizzata contro un grande portiere come Buffon, già allora considerato come uno dei più forti al mondo. Fu una magia che stregò non solo il pubblico friulano ma probabilmente anche i dirigenti del Parma che l’estate successiva con un assegno da 70 miliardi portarono Amoroso a Parma dopo tre anni straordinari a Udine. Non ci stancheremo mai di guardare questo goal, senza dubbio uno dei più belli visti allo stadio Friuli.
UDINESE - PARMA 2-1 (22’Sosa, 68’Vanoli, 89’Amoroso)
UDINESE: Wapenaar, Zanchi, Calori, Pierini, Bertotto, Bachini (Navas), Walem, Jorgensen, Appiah (Van der Vegt), Amoroso, Sosa (Poggi). All.Guidolin
PARMA: Buffon, Benarrivo (Vanoli), Sensini, Cannavaro, Thuram, Fuser (Fiore), Baggio, Veron, Boghossian, Crespo, Chiesa (Sartor). All.Malesani
Arbitro: Treossi
Espulsi: Cannavaro (44’)
Spettatori: 20.000
Maurizio Pilloni - TuttoUdinese.it
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