Ora si fa sul serio, i playoff sono il periodo di una stagione in cui i giocatori possono creare momenti iconici che andranno a costruire il futuro della loro carriera. Può trattarsi di un canestro decisivo, di una stoppata o di un trofeo: arrivati a questo punto tutte le squadre alzano l’asticella per dimostrare il loro valore. Diego Monaldi è capitano di un roster di vincenti, che ben sa cosa bisogna fare in questa parte di campionato. Diego Monaldi è anche uno dei giocatori simbolo di questa Apu Udine, che ora non può più nascondersi. Vincere aiuta a vincere, un centimetro alla volta verso l’A1".

La squadra come arriva all'appuntamento più importante della stagione?

Siamo pronti. Siamo entusiasti di cominciare i playoff: abbiamo fatto un buon campionato, affermandoci tra le migliori squadre di tutta la Serie A2. Sappiamo che ci aspetta un mese importante per toglierci molte soddisfazioni e non vediamo l’ora di cominciare.

Quanto siete cresciuti come gruppo nelle difficoltà di questo ultimo periodo?

Eravamo già un gruppo molto unito: forse proprio questa è stata la nostra forza nel corso di una stagione molto lunga. Le difficoltà le abbiamo sempre affrontate tutti insieme e lo abbiamo dimostrato anche sul campo.

Quanto aiuta in questo momento avere in rosa diversi giocatori che hanno già vinto l'A2?

È innegabile che questo sia uno dei nostri punti di forza. Il vantaggio di avere a roster tanti giocatori che hanno già vinto il campionato fa sì che nei momenti di difficoltà si riesca a trovare equilibrio. Siamo consapevoli che i playoff sono un campionato a parte e gestire le emozioni sarà fondamentale: questa cosa impari a farla con l’esperienza e noi ne abbiamo tanta da questo punto di vista. 

Quali sono le possibili outsider del vostro tabellone?

Sicuramente Torino e Trieste, che si affrontano al primo turno, sono due squadre da tenere in considerazione. Hanno incontrato qualche difficoltà nel corso del campionato, ma se guardiamo ai giocatori che hanno sono ben attrezzate per fare ottimi playoff. La stessa Cremona non va sottovalutata: sono tosti e non sarà facile batterli.

I tifosi possono sognare?

I tifosi devono sognare perché abbiamo bisogno di sentire ogni partita la loro grinta e la loro voglia di lottare insieme a noi. Perché è vero che in campo ci scendono i giocatori, ma la spinta che arriva dagli spalti ci aiuterà moltissimo durante questo tipo di partite.

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Sezione: Esclusive / Data: Sab 04 maggio 2024 alle 21:30
Autore: Alessandro Vescini
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