Con Oddo era impossibile continuare. Nell'ultimo periodo aveva perso tranquillità, aveva preso le distanze dalla squadra, non difendendola, esternando le sue preoccupazioni e scontrandosi con qualche giocatore, ultimo Maxi Lopez.

Oddo, alla fin fine, nelle ultime settimane ha fatto quello che in molti di noi gli avevamo chiesto, fare il muso duro con i giocatori e con la società, di conseguenza pagando anche per noi, ma andandosene a testa alta e con la stima di tutti i tifosi bianconeri, testimoniata in ogni dove, sui siti, sui social e sui giornali.

Noi eravamo dalla sua parte, lui era dalla nostra e per questo sarà sempre ricordato con rispetto e affetto nonostante un record negativo di undici sconfitte consecutive che resterà per sempre nella nostra storia. E questo la dice lunga.

Si sa, in queste situazioni, quando c'è una rottura tra squadra e allenatore è più facile mandare via quest'ultimo che undici giocatori.

Sarebbe stato impossibile presentarsi a Benevento con il buon Massimo, invece ora, con il cambio tecnico, si può sperare di ottenere qualcosa. Sperare.

Hanno vinto ancora una volta i giocatori, i veri colpevoli assieme alla società.

Sono sempre gli stessi, quelli che ci hanno portato a questa vergognosa situazione, scelti dalla stessa stessa persona che negli ultimi cinque anni ha perso senso di appartenenza, lungimiranza, attenzione, presenza e passione, e dovranno affrontare la trasferta di domenica con il giusto senso di colpa per tornare a Udine con un risultato positivo.

Perché altrimenti quello che è successo al termine della partita contro il Crotone potrebbe essere stato solo un assaggio di una contestazione che potrebbe essere ancora più grande.

Sezione: Focus / Data: Gio 26 aprile 2018 alle 10:24
Autore: Paolo Minotti
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