Matteo Da Ros è il ventesimo ospite di IT'S APU TIME. L'importanza di coach Vertemati, il ruolo all'interno del gruppo e le differenze di Udine con le altre piazze: una chiacchierata con l'ala dell'Apu tra spogliatoio, campo, cultura e passato. 

Finalmente si ritorna a giocare: che settimane sono state?

Intense, è stato figo perché ci siamo allenati molto e abbiamo passato molto tempo assieme soffrendo anche i carichi di Vertemati e dello staff (ride ndr.). Abbiamo mantenuto alto l'entusiasmo e non era facile visto che sapevi che per venti giorni non avresti giocato. 

Nel mentre il campionato è andato avanti con qualche risultato a sorpresa: il girone rosso si sta confermando competitivo?

Assolutamente. Forlì mani alte e applausi a loro per quello che stanno facendo. Sono venuti qui a Udine e ci hanno "sculacciato", poi Antimo è la mia bestia nera visto che sono due anni che mi batte sempre. Poi dobbiamo considerare che rientrerà Reyes a breve a Trieste e cambieranno gli equilibri. Noi abbiamo due gare da recuperare con quattro partite in dieci giorni ma dobbiamo mettere nel mirino il secondo posto. Avremo subito due trasferte lunghe in cui il riposo sarà fondamentale visto che ci alleneremo poco. Sono partite complesse sulla carta quelle di Agrigento e Latina ma sono un crocevia della stagione. 

Tra di voi c'è una chimica particolare che si nota da fuori: com'è nata?

È un qualcosa nato da subito. Era il secondo giorno di allenamento in assoluto questa estate e facevamo attivazione fisica su due file: quando passavamo vicini ci battevamo tutti il cinque. Da fuori può sembrare una cosa normale ma vi assicuro che non lo è. Ho giocato in squadre in cui questa cosa era forzata. La particolarità secondo me è che siamo tutti coetanei con esperienze simili ma allo stesso tempo tutte persone diversi. Io non sono come Alibegovic o Caroti e così via. Il lavoro dello staff è incredibile e ci sta permettendo di completarci a vicenda. Sono cose che possono nascere durante il lavoro oppure sono innate. È una chiave che ci può aiutare più avanti nella stagione. Prendo per esempio anche il momento in cui viene suonato l'inno: noi siamo tutti abbracciati, se guardate le altre squadre invece sono veramente poche quelle che lo fanno. A Trieste avevamo un bel gruppo ma non avevo mai vissuto una cosa del genere. 

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It's Apu Time - Ospite: Matteo Da Ros
Sezione: Esclusive / Data: Gio 29 febbraio 2024 alle 22:22
Autore: Alessandro Vescini
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