“Il Bello è l’imprevedibile”. Questa splendida citazione di Thomas Bernhard, scrittore e poeta austriaco del Novecento, è la sintesi perfetta della storia che vi vogliamo raccontare quest’oggi. Per fare ciò, dobbiamo tornare indietro di quasi undici anni, precisamente al 20 Novembre 2004, quando al “Via del Mare” di Lecce andò in scena l’andata dell’ottavo di finale di Coppa Italia tra i padroni di casa allenati da Zdenek Zeman e l’Udinese di Luciano Spalletti. Fu una partita ricca di goal e di spettacolo in cui si fronteggiarono due opposte filosofie calcistiche: da una parte lo spettacolare Lecce di Zeman, capace di regalare prestazioni eccellenti alternate a veri black-out da codice rosso, dall’altra parte l’Udinese di Spalletti, meno spettacolare rispetto ai salentini ma decisamente più cinica e concreta, che fu capace di conquistare a fine stagione la prima storica qualificazione alla UEFA Champions League.
Per l’occasione entrambi gli allenatori diedero spazio a molte seconde linee con Zeman che lasciò a riposo i titolari Sicignano e Vucinic in favore di Anania e Pinardi. Più sostanzioso fu il turn over operato da Spalletti che fece esordire tra i pali un giovanissimo Samir Handanovic e lasciò a riposo vari titolari tra cui Sensini, Iaquinta, Pizarro e Jankulovski. Fu una partita “folle” nel vero senso della parola, con la prima mezz’ora di gioco completamente di marca salentina con i giallorossi che andarono a segno tre volte, prima con Ledesma (su rigore) poi con Dalla Bona e Bojinov per un 3-0 che sembrò chiudere non solo la partita ma anche il discorso qualificazione. A riaprire clamorosamente il discorso ci pensò prima Felipe (34’), abile a realizzare con un bel colpo di testa, poi Di Michele che siglò con un preciso destro all’angolino proprio allo scadere del primo tempo. Se la prima frazione regalò grandi emozioni, la seconda fece addirittura di meglio.
Il secondo tempo si aprì con un monologo offensivo del Lecce che fallì più volte il colpo del 4-2. Il gioco offensivo impostato da Zeman era famoso, suo malgrado, per gli enormi spazi lasciati in difesa, spazi che Di Natale sfruttò al meglio quando al 57esimo con una grande girata di sinistro in piena area battè Anania realizzando il clamoroso 3-3. La reazione dei padroni di casa fu veemente, e Bojinov al 67esimo realizzò con un rasoterra beffardo il nuovo vantaggio giallorosso mettendo in risalto, se ancora ce ne fosse stato bisogno, la non perfetta serata della difesa ospite. L’Udinese subì il contraccolpo del nuovo svantaggio ma a ridare smalto ai friulani ci penso Paci, difensore del Lecce, che subentrato a Stovini nell’intervallo, riuscì nell’impresa di farsi ammonire due volte in 25 minuti lasciando la sua squadra in dieci uomini a partire dal 71esimo. La superiorità numerica galvanizzò e non poco i friulani che appena sette minuti dopo, ancora con Di Michele, trovarono il 4-4 con il folletto romano bravo ad avventarsi su una respinta difettosa di Anania su gran tiro dalla distanza di Muntari. L’incubo per il Lecce divenne realtà al minuto 88, con Di Natale che siglò il 4-5 grazie ad un clamoroso regalo di Cassetti.
In una girandola di emozioni senza fine, l’ultimo sussulto fu anche il più emozionante. In pieno recupero Vucinic lanciato solo davanti al portiere fu steso da quest’ultimo guadagnandosi un sacrosanto rigore e l’espulsione dell’estremo difensore Handanovic, quest’ultimo protagonista di un vero e proprio esordio horror, dal quale tuttavia saprà riprendersi ottimamente diventando negli anni seguenti uno dei punti di forza dell’Udinese. Con le sostituzioni terminate, fu Di Michele a prendere il posto in porta lasciato vacante da Handanovic. Dal dischetto si presentò Vucinic per un duello con Di Michele che nessuno, neppure il più fantasioso, avrebbe potuto predire alla vigilia della sfida. Forse troppo sicuro di segnare, Vucinic calciò debolmente sulla destra cercando solo la precisione ma non la potenza con Di Michele che riuscì nella miracolosa respinta ponendo la parola fine ad uno delle sfide più avvincenti e ricche di colpi di scena della storia della Coppa Italia.
Fu una prodezza decisiva anche ai fini della qualificazione ai quarti di finale, perché nella gara di ritorno, giocata il 13 Gennaio 2005, il Lecce si impose 3-4 allo stadio Friuli risultando sconfitta solo per la regola dei goal segnati in trasferta. Fu anche quella una gara ricca di emozioni, con i giallorossi fino all’88esimo in vantaggio per 1-4 (l’Udinese conduceva 1-0) e poi raggiunti in pieno recupero dalle prodezze di Iaquinta e Di Natale. Il cammino in Coppa Italia della banda Spalletti proseguì contro il Milan travolto a Udine con un secco 4-1 dopo il 3-2 in favore del rossoneri nella gara d’andata. A spegnere i sogni di gloria dell’Udinese ci pensò la Roma che in semifinale dopo l’1-1 dell’andata allo stadio Friuli si impose al ritorno 2-1 all’Olimpico.
20/11/2004 Ore 15.00 - LECCE - UDINESE 4-5
Lecce: Anania, Cassetti, Diamoutene, Stovini (46’Paci), Abruzzese, Giacomazzi, Ledesma, Dalla Bona, Babù (74’Silvestri), Bojinov, Pinardi (70’Pinardi). All.Zeman
Udinese: Handanovic, Belleri, Cribari, Felipe, Pinzi, Pazienza (85’Mauri), Muntari, Pieri, Di Michele, Fava (79’Iaquinta), Di Natale (90’Sensini). All.Spalletti
Reti: 11’Ledesma (Rig.), 29’Dalla Bona, 31’Bojinov, 34’Felipe, 45’Di Michele, 57’Di Natale, 67’Bojinov, 78’Di Michele, 88’Di Natale.
Maurizio Pilloni - TuttoUdinese.it
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