Le vittorie all’ultimo sospiro hanno sempre un valore speciale. La suspense di una gara equilibrata ed imprevedibile rende il battito cardiaco più accelerato, fa contrarre i volti per la tensione, irrigidisce i corpi. Più si prolunga e più snerva. Quando essa si allenta improvvisamente, amplifica le emozioni, positive o negative che esse siano. Ieri sera, i tifosi friulani hanno sofferto per oltre 90 minuti prima di sfogare la propria gioia per la rete di Danilo. Un gol pesante, pesantissimo. Per la classifica, perché l’Udinese allunga, scavalca il Bologna e si avvicina alla metà dello schieramento, distanziando la zona retrocessione di 10 lunghezze. Un solco importante. Una rete determinante anche per il morale, perché la parola “crisi” iniziava a fare cupolino. Il gruppo può rifiatare dopo due settimane decisamente complicate.

E poi è un gol speciale perché lo ha segnato Danilo, il capitano, nella notte dei festeggiamenti dei 120 anni. Lui, la pietra dello scandalo nelle scorse settimane, finito nell’occhio del ciclone per le sue bravate e per l’atteggiamento poco consono a quello di un leader, è stato l’uomo copertina della serata contro il Bologna. In un colpo solo, il brasiliano si è ripreso tutto: credibilità, apprezzamento ed affetto da una parte del pubblico. Inoltre riporta serenità in un ambiente molto caldo. Da apprezzare le parole al termine della gara, con una dedica ai tifosi. Parole diametralmente opposte ai toni utilizzati in altre occasioni con i propri supporters. Acqua passata, almeno si spera.

A proposito di svolte, finalmente è tornato su alti livelli Sven Kums. Il belga ha sfoderato una prestazione decisamente positiva, con tanto carattere, spirito di sacrificio e determinazione nella lotta su ogni pallone. Una versione diversa rispetto a quello tremendamente impreciso ed opaco delle ultime gare. Finalmente ispirato, Kums ha dato ordine e geometrie al gioco friulano, muovendosi di più, facendo da collante tra i reparti ed aiutando i compagni in varie fasi.

Chi ancora non decolla del tutto è Rodrigo De Paul. L’argentino va a corrente alternata. Non gli difettano le idee, ma la realizzazione dei suoi buoni propositi. Gli manca la misura delle proprie azioni di gioco, non sempre una giocata complicata è la scelta più redditizia. Sicuramente qualcosa pare muoversi rispetto alle ultime uscite. La sfida contro il Bologna potrebbe aver riportato ordine e serenità all’interno dello spogliatoio e dell’ambiente, dopo le settimane roventi. Che possa essere anche un pungolo per lui? Udine lo aspetta.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 06 dicembre 2016 alle 08:00
Autore: Federico Mariani
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