Urbano Cairo se la prende con Valeri per l'arbitraggio di ieri in Udinese-Torino: “Un anno fa non avevo commentato, perché il VAR era all’esordio e dovevano capirlo anche gli arbitri. Un anno fa, come avevo detto a più riprese, ero favorevole alla tecnologia nel calcio, perché sono sempre stato convinto che avrebbe potuto migliorare le cose, aiutando gli arbitri a prendere le decisioni più difficili. Ma ora devo ricredermi: il VAR sta causando una nuova disparità nel nostro campionato. Sono costretto a pensarlo, dato che dopo 42 partite si continuano a ripetere gli errori dell’esordio. Stimo un arbitro internazionale come Valeri, che ha diretto con l’ausilio della tecnologia anche ai Mondiali oltre a 42 gare di campionato.

Dato che io lo stimo, fatico a pensare che non possa rispettare un’indicazione, che non lasci terminare l’azione, impedendo al VAR di intervenire e fare quello per cui è stato inventato: aiutare gli arbitri stessi. Valeri sa come dovrebbe agire e allora non capisco perché si sia comportato così. Adesso, se non sono messo nelle condizioni di capire, posso pensare male. Così come non capisco perché non sia stato fischiato il fatto su Meité, permettendo all’Udinese di proseguire l’azione e portarsi in vantaggio. Devono spiegare perché contro la Roma il VAR sia entrato in azione per annullare il gol di Iago Falque ma non per concedere un sacrosanto rigore sul nostro giocatore. Chiedo spiegazioni ed una maggiore equità nei giudizi”.

Sezione: L'Avversario / Data: Lun 17 settembre 2018 alle 17:42
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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