L'Udinese è ancora un cantiere aperto, ma, per quanto riguarda la retroguardia, i titolari sembrano ormai essere decisi. Se in porta assisteremo a un'inaspettato ballottaggio tra Scuffet e Musso (inaspettato perchè Simone alla fine è rimasto nonostante una richiesta di andare a giocare), davanti all'estremo difensore la linea composta da Stryger Larsen, Troost-Ekong, Nuytinck e Samir sembra intoccabile. È infatti questo l'unico reparto che, grazie anche all'assenza di infortunii debilitanti e squalifiche, non ha mai subito cambiamenti. Dunque, tirando le fila, Velazquez ha tantissima scelta, in tutti i reparti e davanti sta cambiando molto, mettendo in mostra dunque tutti, per trovare una quadratura, dietro invece i titolari sembrano definiti. C'è un però. Se infatti Opoku e ter Avest sono appena arrivati in Italia e quindi, pur essendo giovani, possono attendere prima di avere di giocarsi le proprie chance (tanto per fare un esempio, Pereyra si fece 6 mesi giocando solo i primi tempi delle partite di Europa League prima di mettersi in mostra), c'è un ragazzo che questa chance la sta aspettando già da tanto tempo e parliamo di Giuseppe Pezzella.
Il ragazzo di Napoli è arrivato l'anno scorso dal Palermo per 4,5 milioni, investimento dunque importante e soprattutto fatto per anticipare la folta concorrenza e assicurarsi uno dei pochi terzini giovani di talento sul mercato. È stato tra le poche conferme rispetto alle rose dell'anno scorso, sintomo che dunque che la società crede nelle sue qualità e vede per lui un futuro radioso. Non a caso è titolare nella nazionale under 21, giocando anche ieri nella debacle in amichevole contro la Slovacchia. Giuseppe ha soli 20 anni, quindi il tempo non manca, ma un calciatore per mettere in mostra i propri miglioramenti deve giocare e a Udine, essendo passati tanti giovani, di meteore, purtroppo, ne abbiamo viste tante. La speranza vivissima, vista anche la carenza mondiale che c'è nel ruolo, è che non sia questo il caso, ma starà sia a lui che a Velazquez e staff far sì che non accada.
Pezzella l'anno scorso sembrava dovesse essere il vice Samir, con Alì Adnan ceduto a qualche squadra. Così non fu e non solo si tornò alla difesa a 3, limitando le sue possibilità di giocare, ma ci fu anche la crescita dell'iracheno, rimasto per mancanza di offerte. Abbiamo dunque visto l'ex Palermo 18 volte, di cui solo 6 per tutti e novanta i minuti. Poco, ma che si può giustificare comunque con il bisogno di adattarsi a una nuova realtà e alla giovane età. Il fatto è che quest'anno il problema si ripropone. Samir è rimasto, anche a fronte di offerte che, almeno stando alle voci di corridoio, erano importanti. Inoltre il brasiliano è tornato a fare il terzino, ciò che gli riesce meglio. Pezzella infatti ha giocato delle quattro partite di questa stagione solo quella di Coppa Italia persa 2-1 contro il Benevento, mettendo pure a referto l'assist per il fantagol di Machis. A onor del vero Velazquez lo ha provato anche in una posizione più avanzata, ufficialmente per dare lo stesso minutaggio, ma la sensazione che possa ritagliarsi spazio approfittando anche eventualmente di una carenza d'organico in avanti c'è. D'altronde Giuseppe ha la fortuna di essere veloce con un fisico ben piazzato, cosa che lo rende adatto sia a coprire che a cercare lo sfondamento. Nel 4-3-3 di Di Biagio infatti sale spesso fino ad arrivare a fondo campo, per dare superiorità numerica. Così com'è la situazione all'Udinese, per lui gli spazi sembrano un po' chiusi, starà a Velazquez vedere come valorizzare (e far migliorare) un giocatore che è un patrimonio non solo dei bianconeri, ma anche dell'Italia.
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