Hellas Verona-Udinese, già di per sé un sfida ricca di significati. Perché al di là della classifica è un derby del Triveneto, sentitissimo (chiedere agli amici della palla a spicchi). Perché Cioffi, oggi di nuovo in bianconero, ritrova di fronte la sua ex anche se con l'ambiente scaligero non è mai scattata la scintilla. Perché c'è ancora da digerire quel pareggio arrivato a tempo scaduto dell'andata, un 3 a 3 che è la prova di quanto sia maledetta questa stagione. Perché i friulani non hanno mai vinto uno scontro diretto, anzi quando di fronte trovano una pari grado vanno in difficoltà. E poi, ovviamente la classifica, tremenda quando oggi si gioca la 33esima giornata. 

Non c'è più tempo, non c'è più margine di errore. Sento e leggo che anche un pareggio può andare bene, che al Bentegodi bisogna intanto non perdere, che la squadra di Baroni gioca, corre, lotta e di questi tempi non si può pretendere di più da un'Udinese incerottata e troppo spesso impaurita.

Parole che non mi trovano assolutamente d'accordo, resto dell'idea che questa sia una partita da vincere a tutti i costi, in qualsiasi modo. Vittoria sporca, va bene ma bisogna portare via i tre punti. Se non batti l'Hellas che pareva già condannato anche a causa di quel che succede in società, che ha rivoluzionato completamente la rosa a gennaio, che sarà sì battagliero ma che comunque sbaglia tantissimo soprattutto dietro con chi altri puoi vincere? Non c'è alternativa, dietro Salernitana a parte tutte le altre ha iniziato a fare punti (Cagliari che ieri sera ha fermato la Juve, oggi lo scontro salvezza Sassuolo-Lecce) e non puoi pensare di salvarti con una serie infinita di pareggi e qualche vittoria di prestigio.

Serve la prestazione, che l'Udinese ha dimostrato di poter fare. Tirare fuori veramente quelle qualità morali, mentali, fisiche e teniche necessarie per valere la Serie A.

È un crocevia fondamentale, se perdi a Verona t’inguai. La voglia (a parole) è sempre quella di dare una svolta, di vincere lo scontro diretto e di dare continuità a quanto buono fatto vedere contro Inter e Roma. Allo stesso tempo c’è paura perché la classifica è pericolante. La tensione si taglia con un coltello, basta guardare negli occhi di Cioffi. La conferenza stampa di ieri ne è la prova.

Consapevolezza del momento e delle difficoltà e preoccupazione. Anche i tifosi sanno che per l’Udinese questa è una stagione nata male, nella quale ci sono stati problemi di ogni tipo, soprattutto dal punto di vista degli infortuni. Nonostante tutto c’è un’unione d’intenti da qui alla fine dal campionato tra ambiente, società e squadra. Stop alle polemiche, tutti uniti per centrare la salvezza e salvaguardare il patrimonio della Serie A che è fondamentale per tutto il territorio. La risposta dei tifosi è stata forte: oggi ci saranno 1401 friulani al Bentegodi.

Appuntamento questa sera alle 20.30. Con fiducia.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 20 aprile 2024 alle 11:45
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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