Ennesima beffa per l'Udinese, che ancora una volta lascia per strada punti preziosissimi nei minuti finali di un match quanto mai decisivo. Dopo la sconfitta contro il Verona, con il gol del 2003 Coppola arrivato allo scadere dell'ultimo minuto di recupero, sono 18 i punti persi dalla squadra di Cioffi nei dieci minuti prima del fischio finale, mentre diventano 16 i gol subiti quando manca meno di un quarto d'ora.

Un limite fisico e mentale che sta pesando tantissimo nella lotta salvezza, specie negli scontri diretti. Basti ripensare alla sfida al Bluenergy Stadium contro il Lecce, quando Piccoli firmò il pari all'83', o a quella contro il Sassuolo, con i bianconeri avanti 2-0 e poi ripresi tra 75' e 88' da due rigori di Berardi. Non che contro squadre più blasonate, ma comunque abbordabili, sia andata meglio: contro il Torino, in trasferta, Zarraga aveva segnato l'1-0 all'81', ma Ilic aveva poi vanificato i suoi sforzi con il gol dell'1-1 all'88'. Stessa dinamica a Firenze: Lovric la sblocca, Beltran pareggia, Thauvin al 73' illude e Nzola all'87' spegne ancora una volta le speranze.

Il KO al Bentegodi è però il più pesante in assoluto e rischia di avere un contraccolpo irrimediabile, visto il momento e la situazione di classifica in cui è arrivato. In primis tocca a Cioffi finire sul banco degli imputati: anche oggi ha scelto di effettuare i cambi all'ultimo secondo, solo dopo aver visto crollare dalla fatica Ehizibue e aver spremuto Lucca all'inverosimile. Una scelta che ha permesso all'Hellas di conquistare campo nel secondo tempo, prendere coraggio e, infine, vincere la partita. Contro il Verona serviva una scossa e il tecnico non ha voluto rischiare, ha preferito nascondersi dietro i suoi veterani, mentre Baroni ha cambiato, ha rovesciato completamente l'inerzia del match e alla fine è uscito dal Bentegodi con i tre punti. E forse con la salvezza.

Sezione: Notizie / Data: Dom 21 aprile 2024 alle 01:02
Autore: Gabriele Foschiatti
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