6-0: non è un golden set in un incontro di tennis, è il risultato della finale di FA Cup 2019. Il Manchester City ha strapazzato il Watford in una giornata di sport che entrerà nella storia del calcio inglese: un tal punteggio, nella finale della Coppa d'Inghilterra, non si vedeva dal 1903.
Il calcio d'inizio è stato dato dagli spettatori, da loro inizia il calcio, da loro inizia lo sport: una cornice di pubblico fantastica nello storico Wembley, impianto che non smette mai di stupire. Entrando negli scenari della gara, non ci si deve far influenzare dal risultato finale e dalla differenza delle squadre, sulla carta e in campo: la prima occasione infatti è del Watford, che riesce a ripartire bene sulla fascia destra all'11' col solito Deulofeu; l'ex Barcellona fa quello che deve con la difesa del City scoperta, mettendo il pallone nella corsia centrale: dal limite, l'ex Udinese Pereyra, tutto solo, si fa ipnotizzare dall'uscita puntuale di Ederson. Probabilmente un'occasione così, a maggior ragione contro una squadra del genere, ti viene concessa una sola volta; e infatti da lì in poi il Manchester City cambia totalmente registro, subendo poco, se non nulla. E' il calcio di Guardiola: quel possesso ipnotico ma non insistente, che sembra infruttuoso, ma che fa correre a vuoto l'avversario, lo illude; poi il fulmine a ciel (apparentemente) sereno: dopo 20 minuti di equilibrio, nei quali il Watford ha fatto girare una sfera incandescente tra i piedi, il City mette la freccia; alla prima leggerezza, D.Silva punisce i calabroni (al 26'): pallone perso a centrocampo da Doucoure, recupero di B.Silva; pallone per Sterling, che dopo la conclusione murata, dialoga (di testa) in area con D.Silva: servito il pallone filtrante, col quale lo spagnolo timbra il cartellino: diagonale da due passi, impossibile per Gomes. Un Gomes incolpevole per tutto il match, ma che non si scorderà così in fretta questa gara: sull'1-0 il Watford tiene ancora alta la testa, ma al 38' c'è già il 2-0; una vera mazzata: il gol arriva sempre dalla parte di Kiko Femenía, che si perde sia il cross a tagliare di B.Silva che la marcatura (facile a dirsi) su G.Jesus; il brasiliano riceve sul fondo l'assist e con un tocco da campione indirizza verso la porta, con Gomes fuori dai pali: solo un compagno di squadra può togliergli la gioia della rete (personale), e infatti Sterling calcia dalla linea di porta.
A inizio secondo tempo il Watford cerca di farsi sentire, ma non c'è alcuna possibilità: all'ora di gioco iniziano ad aprirsi le praterie. G.Jesus, in ripartenza al 61', si fa metà campo palla al piede, concedendo poi la rete a De Bruyne, uno che la classe la mette in mostra nella freddezza di ogni giocata: superato il portiere, è 3-0. Inizia l'entrata nella storia, per entrambe le squadre: in negativo per il Watford, che perde le posizioni in campo (e la testa); mentre il City corre verso lo storico treble "casalingo", cioè il trionfo, durante la stessa stagione, nei tre titoli d'Inghilterra (Premier League, League Cup ed FA Cup), impresa nella quale nessun club ci era ancora riuscito; ma quella storia passa attraverso la corsa e l'essenza del gioco stesso: la squadra di Guardiola non si accontenta, e va sul 4-0 al 68', con la splendida finalizzazione di G.Jesus, alla sua ripartenza. Si alzano le bandierine dei tifosi del Watford, non in segno di resa, ma di attaccamento alla squadra, di sportività, comunque andrà a finire. Va a finire male però: all'81' è 5-0, all'87' è 6-0; in gol Sterling, per la tripletta, prima ad appoggiare l'assist di un sublime B.Silva, poi con la propria prepotenza agonistica: sesto gol in ribattuta, nata da un suo tiro; è lui ad arrivare primo su ogni pallone: è la sua giornata. Durante i due minuti di recupero, il City non trova il clamoroso 7-0 solamente perché Stones non può avere il piede educato che ha Sterling.
Si potrebbe dire "figuraccia" per il Watford, ma è dall'altra parte che si devono puntare i riflettori. Gli Hornets perdono comunque una finale che era arrivata da un percorso stagionale stupendo, che aveva fatto sognare tutto l'ambiente. Sfuma l'Europa (League), ma non la fantastica stagione di questo club, al record di punti (50) in Premier League, nella sua storia.
Dal verdetto di questa finale, il grande rivale degli Hornets di questa stagione (su più fronti, così in Premier come nella stessa FA Cup) ne trae vantaggio: Wolverhampton (guidato da Nuno Espírito Santo) al secondo turno preliminare dell'Europa League 2019-20. I Wolves (i lupi) hanno costruito una stagione sull'ombra degli Hornets, venendo infine premiati per i risultati decisivi delle ultime gare della stagione.
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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