L'Udinese non ne aveva più, la Samp sì. Possiamo riassumere così, senza fare drammi, la partita del Friuli. I bianconeri, dopo la bella prestazione di Ferrara, arrivano alla sfida contro i blucerchiati con il fiato corto. Basta vedere Sema e Fofana, due che di solito vanno a mille, per capirlo. Se poi ad una squadra sulle gambe sommiamo dei gravissimi errori individuali ecco allora che il risultato è facilmente spiegato. 

Mai quanto nel calcio post covid la condizione fisica è determinante. In questo momento chi sta meglio, chi ha un marcia in più vince. Ed è stato così anche per l'Udinese. Avevamo sottolineato nelle scorse partite la grande forma dei bianconeri, una brillantezza che poche altre avevano, ieri questa forma è venuta meno. Stanchezza, l'ha giustificata così mister Gotti e visti gli appuntamenti ravvicinati ci può stare, perché alla fine giocano sempre gli stessi e la panchina è corta. Grandi possibilità di turnover non ci sono, i cambi, più o meno, sono quasi scontati. 

Se la miglior condizione è recuperabile, l'Udinese ritroverà la buona gamba, preoccupano certi erroracci individuali che continuano a ripetersi. A commetterli sempre gli stessi giocatori. Dietro Ekong e Samir si distinguono ancora una volta in negativo. Sullo spettacolare gol del vantaggio di Bonazzoli combinano la frittata, ma al di là del singolo episodio appaiono costantemente in difficoltà. I due confermano un rendimento altalenante, partite sufficienti alternate ad altre da bollino rosso. Ieri è stata una serata assolutamente no, per il nigeriano l'ennsima della stagione, e il sol Nuytinck non ha potuto salvare la baracca. Dietro Becao e De Maio, con l'olandese compongono un trio che da più garanzie. Da qui alla fine, se fossi nel tecnico bianconero, punterei su di loro. 

Le note positive, poche. Il solito Musso e un super Lasagna. Il capitano sta vivendo un momento d'oro che non è figlio del caso. Si è sbloccato e continua a segnare (sesto gol consecutivo per lui). E' la determinazione, la grinta a convincerci che sì, qualcosa è veramente cambiato. Sarà merito del mental coach, di chi lo ha rimesso nel suo ruolo, questo è a tutti gli effetti un altro Lasagna. Peccato che ieri la squadra non sia stata in grado di capitalizzare il suo gol, anche un punto sarebbe stato ottimo in ottica salvezza. 

In ogni caso non c'è da disperarsi. Il margine sulla terz'ultima è di 6 punti. L'Udinese può salvarsi ancora senza affanni. Vero che la sconfitta di ieri, in casa soprattutto, da fastidio ma non strappiamoci le vesti. Le prossime tre sono, sulla carta, difficilissime. Lazio, Juve e Napoli è un trittico durissimo ma per rischiare davvero chi sta dietro deve macinare più punti. Con incroci e scontri diretti, magari portando via un punto qua e là, si riesce a mantenere la distanza. Va detto che in questo momento ce la si deve provare a giocare con tutti, le grandi sono meno grandi del solito. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 13 luglio 2020 alle 08:49
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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