Francesco Guidolin ha parlato in conferenza stampa in vista della gara con la Sampdoria. Questa le parole del mister raccolte in diretta da Tuttoudinese.it che inizia precisando che non parlerà del suo futuro: "Oggi non parlo del futuro e nemmeno del passato. Parliamo del presente".
Che ne pensi dell'atteggiamento di Nico Lopez contro il Verona? "Comincio a conoscere il ragazzo e lui è troppo preoccupato quando gioca dall'Inizio. A parte a Livorno, le cose più belle le ha fatte quando è subentrato. Rispetto ad altri ragazzi giovani, lui si sente ancora insicuro. Può sembrare che sia un ragazzo superficiale, ma in realtà lui è preoccupatto su quello che può pensare l'allenatore se sbaglia una palla. Lo capisco e lui ha questo tipo di preoccupazione che deve togliersela perchè crediamo in lui, il talento lo accompagna ed è di primissima qualità e questo sarà un passaggio della sua vita. Quando maturerà togliendosi questa preoccupazioni vedremo le sue qualità migliori sul campo anche perchè lui ha grande resistenza con valori importanti. Si impegna a fare le due fasi grazie ad un buon motore".
Sul nuovo sistema di gioco: "Noi in questi quattro anni abbiamo cercato di costruire la squadra intorno a Totò come avrebbe fatto qualsiasi persona. E' una grandissimo finalizzatore e abbiamo costruito questo sistema, il 3-5-1-1 mettendo tutti i giocatori al loro posto, per sviluppare il gioco in modo che Di Natale potesse avere la possibilità di arrivare in zona gol. Lui le sbaglia poco e questo è stato il nostro percorso. Ora stiamo guardando a qualche altro sistema che prevede l'idea di una punta centrale sola con due trequartisti ai fianchi più o meno larghi e con la difesa a quattro. Il concetto però è lo stesso con un attaccante centrale, due esterni, tre centrocampisti per dare solidità in mezzo al campo e la difesa a quattro".
Come vivi queste continue voci sul tuo futuro? "Sono tranquillo e concentrato sul mio lavoro. Non ho mai parlato del mio futuro. Oltre a quello che è emerso nell'incontro con il Presidente non c'è altro. Ci rivedremo a fine stagione. Mi concentro sulla squadra perchè è cosi che voglio fare possibilmente facendo giocare bene la mia squadra fino alla fine. Non abbiamo obiettivi da raggiungere, ma quello che ha fatto la squadra a Verona mi ha gratificato, perchè i ragazzi stanno bene, possiamo cambiare sistema di gioco e abbiamo fatto una grande gara in un campo difficile. Ho avuto sempre risposte positive dalla squadra perchè hanno sempre cercato di fare quello che proviamo in allenamento".
Sul possibile ruolo di direttore tecnico: "Se ne parla, vedremo dopo".
Stai pensando alla squadra del prossimo anno? "Diverse squadre giocavano da tempo con il modulo con il quale giochiamo. Non ho inventato nulla di nuovo. Questo è il mio lavoro. In tutto la mia carriera ho giocato più a quattro che a tre e per me non è cosi rivoluzionario. Lavoro per questo club e qualsiasi cosa possa accadere in questo mese, io devo dare il meglio, far rendere i giocatori proponendo cose nuove. Può essere importante per il futuro, ma io ho l'obbligo di migliorare me stesso e la squadra".
Con la difesa a quattro richiederebbe Angella? "L'allenatore può dare le sue indicazioni. Angella lo avrei tenuto quest'anno, la società ha deciso di mandarlo al Watford, lui desiderava andare e ha fatto una grande campionato. Io posso dare delle indicazioni ma poi ci pensa la società. E' sempre stato cosi. L'allenatore deve lavorare sul gruppo che ha cercando di lavorare su ognuno di loro e con un sistema di gioco che sia il più naturale possibile per le caratteristiche dei giocatori. Se si prova e lo si fa in campionato ci si porta avanti con il lavoro".
Quale sarebbe il ruolo del direttore tecnico? "Io lo so ma ne parliamo in un'altra occasione".
C'è qualche giocatore che sono in prestito che vorrebbe avere nell'Udinese? "Ora non mi viene in mente qualcuno in particolare, ma riflettendo potrei dire che qualcuno è meglio riportarlo a casa".
Il nuovo acquisto Jaadi? "Non lo conosco. Sarà da lavorarci sopra".
Qual è il suo giudizio dei vari brasiliani che sono all'Udinese? "E' un bel gruppo di ragazzi perchè numericamente ci sono molti brasiliani. Sono contento di tutti, c'è chi è maturo come Danilo giocatore molto importante. Maicosuel ha l'età matura per gli altri sono tutti giovani: c'è chi si è espresso meglio chi ho usato di più e non è detto che un domani, chi ho considerato meno, possa esplodere. Sono contento della loro personalità e del loro comportamento".
C'è Gino Pozzo che già svolge il ruolo di Direttore Tecnico...: "E' una vostra riflessione, vedremo".
Che tipi di giocatori sono Zapata ed Edenilson? Di Zapata non ho un'idea. Invece di Edenilson ho idee positive e credo che la società abbia colto nel segno. Intanto è un bravo ragazzo che si allena con grande professionalità. Ha grandi doti e può fare anche l'esterno. Lo abbiamo utilizzato ovunque e mi sembra che sia un centrocampista da inserimento, con buona gamba e lo vedrei come mezz'ala nel 3-5-1-1. Ci ho messo un anno a capire le caratteristiche di Pereyra grazie a Diego senno ci mettevo 5 anni a capire. Nel 4-4-1-1 di Colantuono potrebbe fare l'esterno a destra o a sinistra. Edenilson è simile a Pereyra ma datemi il tempo di vederlo meglio".
Secondo lei Diego e Viviani sono pronti per il ruolo di allenatori? "Sono bravi entrambi e bisogna vederli all'opera. Finchè sono dietro l'allenatore è chiaro che devono sposare lo stile e il modo di fare del mister in prima. Per me sono pronti, ma per poterli giudicare bisogna vederli all'opera, quindi devo togliermi dalle palle".
Sul prossimo confronto con Pozzo: "Parleremo di tante cose. Abbiamo parlato una ventina di giorni fa e tutto si è normalizzato".
Sull'importanza della gara con la Sampdoria: "Un conto è arrivare a fare 45-46 punti all'ultima giornata e salvarsi, un conto è salvarsi con grande anticipo. Assolutamente abbiamo voglia di far bene, di chiudere bene e di aggiungere punti alla nostra classifica perchè arriviamo alla media di 60 punti".
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @Sbentivogli10
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