Giornata di presentazione in casa Udinese per il nuovo Direttore Sportivo Manuel Gerolin
"Manco ormai da 10 anni e devo dire che l'Udinese, che era già una squadra modello, è migliorata davvero in tutto. Devo dire che ci sono stati grandi miglioramenti. Vedere queste strutture che sono cresciute è motivo d'orgoglio e uno stimolo a non fermarsi mai. I miei compiti? Saranno quelli classici di un direttore sportivo".
L'Udinese si proietta nel futuro riscoprendo però una forte territorialità. E' così?
"Credo che sia un segnale importante della società, da dare alla gente, ai nostri giocatori, che devono sentirsi una parte forte del nostro territorio. Qui si lavora e si cresce. Giorno per giorno si deve migliorare e si trova il miglioramento. Questa è la mentalità che dobbiamo trasferire ai nostri giocatori. Qui si fanno i risultati che ti premiano, non soltanto in ottica di trampolino, ma di identità e di consapevolezza di stare in quella che è già una grande squadra".
La conoscenza della famiglia Pozzo sarà un vantaggio?
"Conosco la famiglia Pozzo e spero che questo sia un vantaggio. Io ci metterò tutte le mie capacità e tutta la mia voglia per lavorare bene. Mi riempie d'orgoglio essere tornato qui e insieme a loro faremo crescere questa struttura e questa società"
Che idea ti sei fatto dell'Udinese?
"Quest'anno non è partita bene, ma poi ha fatto vedere di essere un gruppo molto interessante. Nel finale gli infortuni hanno penalizzato il cammino. La squadra ha raggiunto l'obiettivo, ha grandi prospettive e tanti giovani promettenti, come al solito. Le qualità però non bastano, serve la mentalità e lavorare al massimo ogni giorno, proprio perché non esiste una squadra di provincia con delle strutture così all'avanguardia".
Ci aspettiamo un'Udinese più attenta al mercato italiano o a quello estero?
"L'Udinese fin dai tempi in cui giocavo io è sempre stata attenta a tutto il mercato. Si guarda per primo al mercato italiano e, perché no, a quello territoriale. Poi c'è lo scouting internazionale che viene sfruttato quando necessario, però se c'è possibilità di pescare in Italia l'Udinese non esiterà. Cercheremo di lavorare sfruttando le competenze di ognuno e gli occhi saranno puntati su tutte le parti del Mondo".
Centravanti e portiere: a che punto è la questione?
"Sicuramente sono dei ruoli importanti. Dobbiamo fare il punto della situazione in questi giorni. E' normale che la rinuncia a Zapata porterà all'acquisto di un giocatore di quel ruolo. Sulla questione portiere il discorso è similare, solo che si dovrà fare una scelta di scrematura e non di aggiunta. Simo felici di avere tre portieri molto forti, di cui due friulani. Valuteremo bene la situazione per capire quale sarà la soluzione migliore".
Qui c'è fame di calcio.
"Ieri con la Nazionale il pubblico ha dato una grandissima risposta. La fame di calcio c'è sempre, e la costruzione di questo splendido impianto è stato un invito esplicito da parte dei Pozzo a seguire sempre di più la squadra. Puntiamo a riempire sempre di più lo stadio".
Quale sarà il rapporto con Delneri?
"Il rapporto con l'allenatore e i tecnici sarà fondamentale; sarà quotidiano. Delneri è uno di noi e lo ha dimostrato. Parleremo ogni giorno, condivideremo idee per avere in campo una squadra bella tosta".
E' difficile fare il DS all'Udinese?
"Non posso certo dirlo ora. Vedremo. Essendo formatomi qui, posso avere anche la presunzione di dire di sapere cosa è che vuole la società, ma non perché sono più bravo di altri, bensì per il mio passato avuto qui nella rete scouting, quando ancora non ero praticamente nessuno e mi sono formato molto come professionista".
Sarà possibile avere scambi con il Watford?
"La sinergia col Watford è reale. C'è la stessa proprietà in due campionati diversi. Se ci sarà bisogno di qualcosa, vedremo. La priorità al momento è però pensare all'Udinese al di là di quelle che sono o potranno essere le sinergie con la squadra inglese".
Ha avuto anche un'esperienza al Wolsfburg. C'è differenza tra la Germania e qui?
"C'è una differenza abissale. Qui c'è una società che non si ferma e i Pozzo lo hanno dimostrato a tutto il mondo. Udine nel mondo è molto conosciuta tramite la squadra. Questa è la forza principale di questa società e di questa famiglia".
Bisogna migliorare la gestione dei giovani, vedi Penaranda l'anno scorso?
"Quello dei giovani è un aspetto su cui magari dobbiamo migliorare, essendo attenti a tutte le situazioni, che non si circoscrivono solo al campo, ma riguardano anche l'ambientamento e altro. Resta il fatto che noi vogliamo vincere. Bisogna migliorare per tornare a quei livelli alti di qualche anno fa. Primavera? Non l'ho ancora vista e valutata. C'è chi mi potrà ragguagliare su tutto. La Primavera è un serbatoio importante da sfruttare e lo faremo stando attenti alla vicinanza continua, con il lavoro, di Prima Squadra e Primavera".
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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