L'amichevole di lunedì contro il Padova non ha di certo fatto fare i salti di gioia ai tifosi dell'Udinese. E' arrivato infatti un risultato negativo, ipotesi scomoda ma tutt'altro che remota in una partita in cui l'obiettivo dello staff tecnico era provare nuove soluzioni (clicca qui per leggere di più sulle novità a centrocampo) e dare spazio anche a giocatori che finora si sono visti poco e che però potrebbero rivelarsi utili da qui alla fine. 

Una delle note più liete è arrivata in difesa, dove Cioffi ha schierato dal primo minuto Antonio Tikvic, prospetto giovane ma che si è distinto per una prova molto matura. Il classe 2004, nato ad Amburgo e di nazionalità croata, è arrivato a Udine nel settembre del 2023 dal settore giovanile del Bayern Monaco, una società che coi giovani sa lavorare e che ha negli ultimi anni ha lanciato, per citarne solo due tra gli quelli in serie A, Kenan Yildiz, ora alla Juventus, e Joshua Zirkzee, esploso quest'anno nel Bologna di Thiago Motta. Non sorprende quindi che il centrale sia ben più pronto di quanto dica la carta d'identità, nonostante finora abbia avuto poco spazio per mettersi in mostra, tanto all'Udinese quanto nelle esperienze precedenti.

Quest'anno ha esordito con la prima squadra nel match di Coppa Italia contro il Cagliari, giocando 120' minuti senza sfigurare, per poi fare poco più di un minuto in campionato contro la Fiorentina e giocare per intero l'amichevole contro il Padova. Poco, per trarre giudizi. Ci può dire qualcosa in più la stagione passata, in cui ha disputato 14 gare, per un totale di 1032 minuti, in Regionalliga, quarta lega tedesca, con il Bayern Monaco II. Gavetta, insomma, durante la quale non ha lasciato un solco indelebile, complici un paio di infortuni, riuscendo però a conquistarsi la convocazione in Nazionale u21.

L'impressione è che ci sia tanto su cui lavorare. Il fisico in primis è un suo punto di forza, oltre ad essere una caratteristica importante per lo staff bianconero, e anche le letture sono sembrate quantomeno pulite ed essenziali. Considerata l'età è probabile che ci voglia del tempo per far sì che aggiunga ai centimetri la muscolatura giusta per reggere il confronto con le punte più dotate atleticamente, oltre che ovviamente l'abilità tattica per affrontare attacchi più esperti. L'importante è che rimanga nel giro della prima squadra, per continuare una crescita sinora frammentata e valorizzare il suo potenziale.

Sezione: Notizie / Data: Mar 26 marzo 2024 alle 16:10
Autore: Gabriele Foschiatti
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