Con questo titolo, che oltre a riportare il nome di Simone Scuffet richiama pure ad una lente d'ingrandimento, inizia una nuova rubrica che vuole far conoscere e ricordare meglio ai tifosi dell'Udinese le tappe e la storia della carriera di ogni singolo giocatore della rosa 2018-19 dell'Udinese. La rubrica avrà cadenza settimanale e verrà pubblicata di mercoledì. Oggi inizieremo appunto da Simone Scuffet.
Simone Scuffet nasce a Udine il 31 maggio 1996. Vive con la sua famiglia a Remanzacco e all'età di 6 anni inizia a giocare a calcio nell'Aurora Buonacquisto, squadra del suo paese e militante attualmente in Prima Categoria. Nel 2004, due anni dopo, passa al Moimacco giocando una stagione in una compagina che figura attualmente in Terza Categoria. A 9 anni arriva la chiamata dell'Udinese, il sogno di ogni bambino friulano che gioca a calcio. Nella stagione 2005-06 il settore giovanile bianconero ha nella lista dei portieri dunque proprio Simone; ma la sua esperienza dura un solo anno perché la dirigenza decide di cederlo al Donatello per la stagione seguente. Al Donatello incontra Paolo Miano, un Mister che lo fa sbocciare, facendo ricredere la stessa Udinese: inizia a delinearsi il suo fisico assieme alle sue doti caratteriali legate ad una spiccata tranquillità. Corre l'anno 2007: l'Udinese lo riprende tornando sui suoi passi. Simone farà la trafila nel settore giovanile bianconero fino alla stagione 2012-13.
Dalla stagione 2013-14 Scuffet fa parte della prima squadra, quella guidata dal tecnico Francesco Guidolin. In quella rosa il titolare è Zeljko Brkic e vista la sua buona esperienza Simone sembra destinato a una stagione da secondo. Ma il 1° febbraio 2014 cambia tutto: a causa di un infortunio del portiere serbo, esordisce in campionato in Bologna-Udinese: la partita termina 0-2, Simone non subisce alcun gol. Da questa partita nascono due considerazioni: la prima è che Scuffet è il primo giocatore friulano a indossare la maglia bianconera a dieci anni di distanza da Fabio Rossitto; la seconda è che da Bologna in poi Scuffet prende parte a ogni gara del campionato partendo da titolare, a parte l'ultima della Serie A contro la Sampdoria (3-3). Guidolin dunque gli affida la porta e i tifosi sono innamorati di lui: Simone è il nuovo beniamino. Al termine della stagione, si sa, c'è il mercato: interessato speciale è l'Atletico Madrid, che offre 5,5 milioni di euro al club e 900mila euro a stagione (per 5 anni) al giocatore. L'Udinese avrebbe voluto 9 milioni di euro, ma quello non è il problema che ferma tutto: la famiglia del giovane infatti innalzò un muro, reputando probabilmente Simone non ancora pronto per una piazza estera. La trattativa salta dunque e a Udine i tifosi si dividono; in quanti al loro posto però avrebbero rifiutato a delle condizioni del genere. Potremmo dire ora che certi treni passano una sola volta, ma cerchiamo di sorvolare su certi discorsi.
Scuffet dunque rimane a Udine, dove intanto termina il ciclo Guidolin e inizia la stagione 2014-15 con Andrea Stramaccioni. Il giovane tecnico romano preferisce optare per Orestis Karnezis per la porta; nazionale greco e autore di prestazioni importanti a Udine, ha messo in secondo piano Simone. Scuffet infatti concluderà la stagione con appena 5 presenze: le 3 in Coppa Italia e le 2 in campionato alle ultime due giornate. E' chiaro che una stagione così per lui era imprevedibile ed è stata penalizzante.
La società prende provvedimenti per evitare che Scuffet venga penalizzato anche per la stagione successiva: viene mandato in prestito al Como in Serie B il 6 agosto 2015 per la stagione 2015-16. Scuffet in questa stagione ottiene 35 caps ma le prestazioni sue e della squadra non sono sufficienti per evitare la retrocessione: il Como scende in Lega Pro come ultimo in classifica.
Stagione 2016-17: Simone fa rientro all'Udinese ma le cose non sono cambiate; titolare in porta è ancora Orestis Karnezis. Termina la stagione ottenendo solo 6 presenze in un'annata simile a quella di due anni prima.
Nell'annata 2017-18 Simone ha tutte le carte per rilanciarsi. Inizia la stagione da titolare, ma l'incubo della panchina rieccheggierà presto: infatti, dopo le cattive prestazioni (o comunque non le sue migliori) contro ChievoVerona, SPAL, Genoa, Milan e Torino, Mister Delneri decide di mettere titolare il portiere argentino Albano Bizzarri, autore di una stagione buona (stiamo parlando di un 40enne). La scelta del tecnico friulano può anche esser stata giusta, ma di sicuro ha reso Scuffet la vittima sacrificale dell'ennesima stagione deludente per la sua carriera. Probabilmente è entrata in gioco anche una certa dose di sfortuna perché stiamo parlando di un portiere che le qualità le ha. Tuttavia Scuffet termina la stagione scorsa con appena 6 presenze racimolate.
La stagione attuale lo ha visto titolare in tutte e quattro le partite di campionato con Mister Velazquez, a parte la gara deludente di Coppa Italia contro il Benevento affidata a Nicolas. Ci auspichiamo che per lui le prestazioni procedano su questa direzione, positiva, dopo un inizio leggermente difficoltoso contro il Parma.
Per completare il quadro che analizza la carriera di Scuffet, non possiamo non ricordare le sue esperienze nelle nazionali giovanili. 16 presenze nell'U-17, 5 nell'U-18, 12 nell'U-19, 1 nell'U-20 e 7 nell'U-21.
Autore: Emanuele Calligaris / Twitter: @41ema56
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