Non c'è pace per l'attacco dell'Udinese. Il calvario di Gerard Deulofeu aveva subito fatto capire che questa stagione non sarebbe stata ricordata con piacere dai tifosi bianconeri, costretti a veder soffrire uno dei giocatori più rappresentativi e talentuosi non solo della squadra, ma dell'intero campionato di Serie A.
Durante la sua assenza di sperava di veder brillare la stella di Brenner, talentino arrivato dal Cincinnati dove si era fatto le ossa dopo aver lasciato il suo Brasile, disputando una stagione su buoni livelli. 8 gol in 537 minuti, un dato positivo che però doveva già far suonare qualche campanello d'allarme: perché tutte queste assenze per infortunio, in un ragazzo del 2000? La scelta di puntare su di lui in linea teorica è perfettamente sensata. Il giovane attaccante incarna le caratteristiche più adatte al gioco offensivo di un 3-5-2: è rapido, tecnico e forte fisicamente, la perfetta pedina per trafiggere le retroguardie avversarie in contropiede.
Le incognite fisiche però andavano considerate con maggiore attenzione e infatti anche in questa stagione le aspettative sul talentino sono state stroncate da un infortunio al tendine del retto femorale della coscia destra, una vera mazzata per un ragazzo con queste potenzialità atletiche. Oltre al recupero fisico infatti andava messo in conto quello mentale, non è facile riabituare il proprio corpo a certe intensità dopo traumi del genere. Il percorso terapeutico e riabilitativo, durato circa 4 mesi, dovrebbe essere concluso, eppure il brasiliano finora ha giocato appena 36 minuti in 4 gare tra gennaio e febbraio, venendo poi nuovamente relegato in panchina nelle ultime 4 uscite. La maledizione quindi continua e viene da chiedersi che cosa sia a frenare il suo impiego. Sono scelte dettate dalla prudenza? Il ragazzo sente ancora dolore? Sembra questa l'opzione più probabile, perché il 24enne servirebbe come il pane all'attacco di Cioffi.
Brenner però non è stato il solo rinforzo offensivo messo a disposizione dell'allenatore toscano. A Udine in estate è arrivato anche Keinan Davis dall'Aston Villa, proprio allo scadere del mercato. L'inglese aveva giocato al Watford nell'ultima stagione e in Championship aveva messo a referto 7 gol in 34 presenze, un bottino magro che lo staff bianconero puntava senz'altro a migliorare. Anche lui però è stato tormentato dagli infortuni, soprattutto di natura muscolare, l'ultimo arrivata proprio alla vigilia del match contro il Torino. Una condizione che ne ha bloccato la crescita e lo sviluppo, permettendogli di raccogliere la miseria di 19 minuti in 7 presenze.
Cioffi prima dell'ultimo stop aveva detto che il numero 9 aveva un quarto d'ora di benzina nelle gambe, ma anche in questo caso non si è mai avuto un riscontro effettivo sul campo. Cosa c'è che non va? Perché l'inglese non riesce a recuperare e anzi finisce sempre per ricadere nei soliti infortuni? Il carico di lavoro è sbagliato? Oppure c'è sotto un malumore, mascherato da problematiche fisiche? Anche in questo caso non possiamo avere certezze, se non che nemmeno lui sarà la figura che salverà l'Udinese. Un attaccante che faceva così tanta fatica a trovare la porta in Championship, quando il fisico gli consentiva di lavorare e allenarsi con continuità, non riuscirà mai ad ambientarsi alla Serie A in meno di 3 mesi, soprattutto se continuerà ad essere perseguitato dagli infortuni.
Non sarà facile per Cioffi rimpolpare il suo attacco. La speranza è che Lorenzo Lucca, fresco fresco di convocazione in Nazionale, continui nella sua vertiginosa crescita e non abbia mai nemmeno un raffreddore. Ci resta ben poco a cui aggrapparci.
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