Al primo tentativo è già subito Serie D, per la Manzanese di Filippo Fabbro l'obiettivo del salto di categoria è stato raggiunto. Primo posto e pure la vittoria in Coppa Italia per una stagione assolutamente da incorniciare.
"Conquistare la Serie D al primo tentativo per noi è motivo di grande soddisfazione" - ci racconta il numero uno orange - "Sicuramente è stato un anno impegnativo ma siamo felici che si sia concluso con il massimo risultato possibile. E' stato un bel lavoro da parte di tutti, mister, squadra e dirigenza. Quando siamo partiti la promozione era un'idea che portavano più nel cuore che nella testa. Un anno fa quando nessuno di noi pensava che fosse possibile raggiungere questo obiettivo già alla prima stagione, il salto di categoria faceva parte di una programmazione triennale. Ovviamente avevamo le idee ben chiare e tanta voglia di competere ad alti livelli. Aver raggiunto la Serie D al primo tentativo ci rende ancora più orgogliosi".
Qual è stato il momento cruciale della stagione? Quando avete capito che l'obiettivo poteva essere davvero alla vostra portata?
"Paradossalmente il momento cruciale lo identifico nella sconfitta casalinga contro il Torviscosa, è stata la partita che ci ha fatto tirare fuori qualcosa in più. Venivamo dalla vittoria in Coppa Italia e nonostante qualche assenza capimmo di avere per le mani una squadra davvero forte. Da lì in poi non abbiamo più perso, una serie di vittorie che ci ha permesso di stare davanti a tutti".
C'è un po' di rammarico per non aver potuto festeggiare sul campo la vittoria del campionato?
"Sono un uomo di campo, avrei preferito giocare fino alla fine, nonostante ciò volesse dire rimettere in discussione il primato e magari rischiare di finire dietro a qualcun altro. Vincere giocando sarebbe stata la cosa più bella, penso che avremmo avuto buone possibilità per chiudere in testa. La situazione che è venuta a crearsi è stata davvero imprevedibile, nessuno si sarebbe mai aspettato un tale epilogo. In queste condizioni chiudere in maniera normale la stagione era praticamente impossibile".
Il salto in Serie D è sempre impegnativo. Come vi preparerete?
"E' una dimensione sicuramente molto più importante. In D aumenta la difficoltà, i valori sono molto più alti, il livello dei giocatori e delle società stesse è diverso. Dovremmo approcciarci a questo campionato con grande impegno ma abbiamo le idee molto chiare".
Da dove ripartite? Quali sono i punti fermi?
"La nostra filosofia è quella di continuare a migliorare mettendo al centro l'interesse del progetto. Il club è al di sopra di ogni individualità, in questa cosa ci crediamo moltissimo. Faremo delle scelte adeguate, l'intenzione è quella di fare un altro passo in avanti. Nelle prossime settimane, step by step, affronteremo ogni situazione".
Quale sarà il vostro obiettivo?
"Non mi piace mettere paletti. In questa fase sarà importantissimo il consolidamento e il miglioramento della società, solo così si possono raggiungere risultati sportivi importanti. Come già fatto quest'anno faremo la corsa su noi stessi, partita dopo partita cercheremo di portare a casa il massimo".
Da calciatore ha vestito la maglia del Cjarlins Muzane, il prossimo può essere l'anno giusto per l'approdo tra i professionisti della squadra del patròn Zanutta?
"Penso che il prossimo possa essere l'anno giusto per loro. Stanno lavorando bene ormai da molti anni, è giusto che provino a vincere il campionato, hanno tutti i mezzi necessari per farlo".
Il calcio resta comunque al momento bloccato. Quando e come pensa si possa ripartire?
"E' difficile dare un risposta certa. Dopo un'annata così complessa il mio augurio è che si possa ripartire in condizione di normalità. Dobbiamo lavorare per farci trovare pronti".
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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