L'Apu, eliminando la fortissima Scafati in Gara 5 al Carnera, ha conquistato la finale playoff contro il Napoli. Non era mai accaduto di arrivare fino in fondo durante l'ambiziosa gestione del patron Pedone. La finale playoff è un traguardo storico, un grande obiettivo finalmente raggiunto ma per i bianconeri non è abbastanza. Ora si alza l'asticella, c'è la voglia di andare a prendersi questa promozione, di riportare Udine in A1. Ne abbiamo parlato con il Direttore tecnico dell'Area sportiva e Senior assistant Alberto Martelossi.
Quella contro Scafati è stata una serie molto impegnativa. Ce l'avete fatta a conquistare la finale. Che partita è stata quella di ieri sera?
"All'inizio siamo entrati un po' troppo tesi, cosa che non ci era capitata spesso durante questa stagione. Scafati, invece, ha cominciato molto bene. Ci sono stati degli ingressi dalla panchina che hanno cambiato la partita. Schina e Mobio ci hanno dato maggiore mobilità e ovviamente Pellegrino ha dato una scossa alla squadra. La chiave di volta è stata questa, da lì in poi i nostri avversari sono calati e noi siamo riusciti ad emergere e a portare a casa la vittoria".
E' stata anche la vittoria di Dominique Johnson su Frank Gaines.
"La differenza tra Gaines e Johnson sta nel fatto che uno gioca più per se stesso, l'altro invece valorizza la squadra. L'americano di Scafati ha oscurato i compagni. Non penso sia questione di egoismo, ritengo sia difficile inserirsi negli schemi tattici e nel gioco di squadra quando entri nel finale di stagione. E' successo anche a noi con Mian, che ci sta dando tanto ma che ovviamente ha avuto bisogno di un paio di partite per ingranare. E' stato bravo, però, ad entrare subito nei meccanismi".
Ora in finale c'è Napoli, un'altra avversaria davvero tosta. Partite con gli sfavori del pronostico?
"Napoli arriva alla finale da grande favorita. Ancor di più lo è dopo l'inserimento di una vera e propria star come Christian Burns. Non possiamo dire, però, che proponga la miglior pallacanestro del campionato. Soprattutto a difesa schierata ha sempre fatto fatica. Credo che Napoli ci tema. Negli scontri diretti è vero che siamo stati sconfitti ma ce la siamo giocata, li abbiamo sempre messi molto in difficoltà. Dobbiamo insistere su questi aspetti fin dal primo minuto di Gara 1. Le prime due gare in terra napoletana marchieranno la storia di questa serie".
Quinta volta che Udine si ritrova a giocare per la promozione in Serie A.
"Vincere sarebbe per noi una bella soddisfazione, un completamento di un ciclo importante. Potrebbe essere per tutta la società un apice. Credo che Udine, per la fame che ha di emozioni, sia arrivata al momento giusto a questo appuntamento. Possiamo farcela. La società in soli dieci anni è cresciuta moltissimo. Le parole del presidente Pedone sono esplicative, l'Apu può fare una presenza importante anche in A1. Vogliamo giocarci le nostre chance".
Quella contro Scafati è stata una serie molto impegnativa. Ce l'avete fatta a conquistare la finale. Che partita è stata quella di ieri sera?
"All'inizio siamo entrati un po' troppo tesi, cosa che non ci era capitata spesso durante questa stagione. Scafati, invece, ha cominciato molto bene. Ci sono stati degli ingressi dalla panchina che hanno cambiato la partita. Schina e Mobio ci hanno dato maggiore mobilità e ovviamente Pellegrino ha dato una scossa alla squadra. La chiave di volta è stata questa, da lì in poi i nostri avversari sono calati e noi siamo riusciti ad emergere e a portare a casa la vittoria".
E' stata anche la vittoria di Dominique Johnson su Frank Gaines.
"La differenza tra Gaines e Johnson sta nel fatto che uno gioca più per se stesso, l'altro invece valorizza la squadra. L'americano di Scafati ha oscurato i compagni. Non penso sia questione di egoismo, ritengo sia difficile inserirsi negli schemi tattici e nel gioco di squadra quando entri nel finale di stagione. E' successo anche a noi con Mian, che ci sta dando tanto ma che ovviamente ha avuto bisogno di un paio di partite per ingranare. E' stato bravo, però, ad entrare subito nei meccanismi".
Ora in finale c'è Napoli, un'altra avversaria davvero tosta. Partite con gli sfavori del pronostico?
"Napoli arriva alla finale da grande favorita. Ancor di più lo è dopo l'inserimento di una vera e propria star come Christian Burns. Non possiamo dire, però, che proponga la miglior pallacanestro del campionato. Soprattutto a difesa schierata ha sempre fatto fatica. Credo che Napoli ci tema. Negli scontri diretti è vero che siamo stati sconfitti ma ce la siamo giocata, li abbiamo sempre messi molto in difficoltà. Dobbiamo insistere su questi aspetti fin dal primo minuto di Gara 1. Le prime due gare in terra napoletana marchieranno la storia di questa serie".
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