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L'involuzione di Velazquez

di Giacomo Treppo

L'Udinese più difensiva degli ultimi anni perde 2 a 0 dalla Juventus perché un portiere che doveva essere fuori rosa e ceduto, Simone Scuffet, la salva dalla vergognosa figura che le spetterebbe. A preoccupare non è la sconfitta (ci mancherebbe) ma l'involuzione di gioco di una squadra che non sa più pressare, che ha perso equilibrio ed umiltà. Una storia già vista tante altre volte, e sempre conclusa con un cambio in panchina.

Ma per capire la partita di oggi bisogna fare un passo indietro. Di seguito vi evidenzio le statistiche del Bologna (che ci ha battuto domenica scorsa) prima di incontrarci e, fra parentesi, contro di noi: media di 7,5 tiri in porta (11) con 2,5 nello specchio (6), baricentro a 48,43metri (53 e rotti), 256 passaggi per partita (326) con il 74% di riusciti (81%). Era con queste carte che ci presentavamo al cospetto della Juventus di Ronaldo. Ed invece di cambiare e cercare di migliorare, abbiamo addirittura scordato di marcare gli avversari.

La schizofrenia si è impadronita ancora una volta di questa squadra bipolare, che in estate pressava altissima, che nelle prime partite di campionato pareva aver trovato un suo equilibrio e che ora, invece, ha smesso di giocare. Più arrendevole di un mascarpone.

Già dopo pochi minuti si capiva come sarebbe andata a finire. Lasagna ancora una volta lasciato davanti e solo, ma quello che più mi ha colpito era che Mandragora, in fase difensiva, giocava più avanzato di De Paul. Una pazzia! Capisco se avessimo pressato alto, ma da noi il pressing non esiste, non ve ne è traccia. Così Mandragora correva a vuoto di qua e di là e De Paul e Barak facevano i terzini aggiunti. E i palloni chi li recupera? e chi impatta il centrocampo dell'avversario?

E non basta: Fofana che, su un contropiede preso da un calcio d'angolo per noi, va a cercare il pallone su Dybala invece di spendere un fallo tattico è la riprova che il ragazzo non ha la testa per essere un grande calciatore, che pensa di essere chissà chi. E ancora una volta lo voglio ricordare: i miei giudizi non sono sull'uomo, ma sul giocatore in campo. La mancanza di umiltà di Fofana, questa sera, è stata lampante. Così come lo sbando di una squadra che non aveva movimenti davanti e non sapeva come marcare dietro.

Quando affronti la Juventus avrai molti problemi, ma una cosa è semplicissima: Cristiano Ronaldo non deve mai essere solo. Una volta, nei settori giovanili delle più dilettanti società di calcio, ti dicevano che se l'attaccante andava in bagno durante la partita, tu lo seguivi anche là. Ora no, i nostri sono troppo bravi per marcare CR7? L'allenatore è troppo bravo per fare una gabbia a tre al più forte attaccante al mondo? Fatto sta che abbiamo preso gol dal portoghese totalmente libero, indisturbato, come fosse una partita di calcio a cinque fra impiegati, con il mal di schiena per il lavoro sedentario.

Il resto è nulla, il nulla più completo. Siamo passati da una vittoria giocando bene (Chievo) a una sconfitta giocando bene ma con errori individuali (Lazio) a una sconfitta giocando male e con errori individuali (Bologna) al collasso della struttura di gioco e di un minimo senso di squadra (Juventus). Invece di quei passi avanti che si chiedeva a Velasquez dopo Torino, leggi movimenti d'attacco, siamo arrivati al punto che ormai chiunque ha paura, non sa cosa fare con la palla fra i piedi e quindi la passa a De Paul, che canta, porta la croce e come un povero Cristo cade ad ogni fermata della via Crucis. L'argentino è stato uno dei pochi sufficienti nel primo tempo ed ha sbagliato non so quanti palloni nel secondo. Lo scontro fra Lasagna e Samir poi ha addirittura del comico.

Si era partiti con un 4231 che sembrava tagliato su misura per la rosa, per una rosa con lacune in panchina più che in campo, ma che comunque poteva dire la sua. Ora siamo a un 4141 dove nessuno marca il giocatore più forte al mondo, una fase difensiva che non sa difendere.

La mia paura è che sia finita anche la vena aurea di Velazquez, così come era finita quella di Oddo, di Delneri, di Iachini (che era molto meno difensivista dell'Udinese attuale!), di Colantuono, di De Canio, di Stramaccioni... Questa volta non per colpa della società. La squadra è stata presentata in campo in maniera indecorosa sia a Bologna che in casa contro la Juve. Abbiamo retto molto meno del Frosinone, il che è tutto dire.

E ricordiamoci che a far fare otto punti all'Udinese sono stati un giocatori in là con gli anni (Behrami) un rifinitore o ala che si voglia che era stata messa sul mercato (De Paul) e un portiere fenomenale distrutto anno dopo anno (Scuffet), con il suo procuratore che guarda caso compie questo scempio e poi è, si dice, un consigliere personale di Gino Pozzo.

Intanto mister venti milioni vaga per il campo come un fantasma perché gli è stata cambiata posizione e lo abbiamo auto-annullato, il bomber dell'anno scorso non riceve un pallone che sia uno ed i nostri non si sprecano a fare falli tattici, dopo Lazio dell'anno scorso e dopo Fiorentina di quest'anno.

Male, molto male...


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