Il sito che tratta di marketing sportivo, SportEconomy.it ha fatto un'importante analisi sui vantaggi e sugli svantaggi della ristrutturazione del Friuli, che regalerà all'Udinese una nuova casa e un impianto che è sarà un autentico gioiellino.
"Dopo che la gara d’appalto ha stabilito chi deve svolgere i lavori (la Coop emiliana che ha già svolto grossi impianti), i lavori sono cominciati alacremente. Già demolita la curva nord e gran parte dei distinti, ora si inizierà a lavorare per la costruzione del nuovi settori. L’intenzione è dare almeno per febbraio agli spettatori la possibilità di trovare posto inq usti settori. L’intera opera, invece, potrebbe slittare di qualche mese, non tanto per la costruzione dello stadio quanto per le infrastrutture interne. Insomma, da Luglio prossimo l’Udinese abiterà in una nuova casa. Ben 25 mila gli spettatori dichiarati, ma che possono essere ampliati a 30 mila in caso che l’Italia possa ospitare gli Europei, dove Udine sarebbe candidata d’ufficio. Intanto non si placa la polemica sui concerti, che sicuramente terrà banco ancora per molto. Udine, infatti, negli ultimi anni era diventata la capitale italiana dei grandi eventi musicali e questo aveva portato sicuramente benefici per il turismo. Non passando il cosiddetto emendamento salva-concerti che voleva aumentare la capienza dell'impianto da 25 a 35 mila, il nuovo "Friuli" rimarrà stadio fatto e pensato solo per il calcio. L'Azalea, promotrice dei concerti, a questo punto non ci sta e per il futuro ipotizza di trasferire i concerti a Trieste, Padova o Verona. In futuro, comunque, si potrà trattare ancora: l'importante per adesso è rifare il "Friuli", poi una volta completato l'iter chi è intenzionato a valorizzare ulteriormente l'impianto crediamo sarà il benvenuto, o almeno questo èl'auspicio che anche gli amanti della musica fanno. Rimane il fatto che i lavori proseguono. La prospettiva di un nuovo stadio “Friuli” in tempi brevi è sempre più concreta. Come si apprende dal sito ufficiale della società bianconera, udinese.it, il Coni e la Figc hanno infatti dato parere favorevole, dopo un’attenta e approfondita istruttoria, al progetto definitivo di riammodernamento dello stadio. Un parere, fondamentale nell’iter burocratico ed amministrativo che porterà all’inizio dei lavori, arricchito dal particolare, tutt’altro che secondario, che i massimi organismi del calcio e dello sport italiano hanno concesso il via libera senza correlarlo a prescrizioni vincolanti.Attenzione agli intoppi, però: Una nuova tegola rischia di cadere sulla costruzione del nuovo stadio Friuli a Udine.Il progettista del nuovo impianto, l’ingegner Roberto Regni di Perugia, il professionista che con l’Udinese calcio ha costituito l’Associazione temporanea d’impresa (Ati) Area progetto Stadio Friuli, che si è aggiudicata il diritto di superficie dello stadio Friuli, ha denunciato al Comune di Udine alcune presunte irregolarità nelle procedure a evidenza pubblica richieste dalla Corte dei conti per autorizzare la cessione del diritto di superficie. E se l’Udinese respinge tutte le accuse, il Comune tace nonostante il progettista abbia giàfatto sapere di voler uscire in anticipo dall’Ati. Ed è proprio questo il punto perché se si dovesse arrivare a una risoluzione del contratto potrebbe essere a rischio anche la gara per l’aggiudicazione del diritto di superficie. Alla fine lo stadio costerà 40 milioni circa. Una cifra coperta interamente dagli introiti che arriveranno dalle TV nelle casse bianconere. Ha vinto la Lega Calcio e, in parallelo, la battaglia sull’assegnazione di diritti televisivi ha rappresentato anche un piccolo trionfo targato Udinese e Stefano Campoccia. Il vicepresidente bianconero, infatti, all’interno dell’assemblea è sempre stato, in questi lunghi giorni di trattative, uno dei fautori della linea dura nei confronti dei broadcaster per la spartizione delle dirette televisive della Serie A nelle stagioni 2015-2018. I calcoli aritmetici esatti devono essere ancora completati, ma a spanne il nuovo accordo siglato dall’advisor Infront Italy a favore delle squadre di Serie A permetterà all’Udinese di ottenere una base di dieci milioni di euro in più all’anno - per il triennio 2015-2018 - grazie al computo degli incassi che si basano sulla legge Melandri. Un vero e proprio trionfo per l’uomo in Lega dell’Udinese, Stefano Campoccia, che èriuscito a far passare la propria linea, lasciare ai due broadcaster, Mediaset e Sky, il compito di decidere come spartirsi i pacchetti acquisiti probabilmente inserendo le dirette della Champions League nella trattativa, e regalare ai bianconeri qualcosa come 30 milioni in più in un triennio. E visto che i lavori di ristrutturazione del nuovo stadio Friuli - al netto di quello che si vorrà realizzare nel piano superiore e in quello inferiore al terreno di gioco - costeranno alle casse societarie 25 milioni 404 mila euro, il tesoretto portato in dote da Campoccia servirà a coprire interamente questa spesa. Una spesa che regalerà anche infrastrutture come negozi, ristoranti, skybox, insomma tutti i comfort che gli stadi moderni europei hanno già e che solo lo Juventus Stadium in Italia ora può vantare. Indsmma, il bianconero, qualunque sia, porta innovazione, alla faccia dei colori che ricordano vecchi tempi andati. Il nuovo calcio abita a Torino e presto a Udine. Con evidente benefici per la squadra: si pensa che gli abbonati da una media di 13 mila passeranno almeno a 19 mila, ma ovviamente qui si dovrà fare i conti con l’aspetto sportivo, ma da questo punto di vista l’Udinese ha dimostrato di saperci fare: non per nulla nella classifica degli ultimi 15 anni è addirittura sesta"
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @@PontoniStefano
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