Coach Stefano Pillastrini torna ospite a Palla A2, podcast del TGR in collaborazione con la Lega Nazionale Pallacanestro, questa volta per parlare dell'intrigante situazione playoff nel girone rosso di Lega A2. La UEB Cividale è una delle quattro squadre coinvolte nella bagarre per il posto nella lotta per la promzione e nonostante la striscia di 6 vittorie in questa Fase a orologio non è riuscita a recuperare granché su Rimini, Cento e Piacenza, le dirette concorrenti, lontane ancora 4 punti. Merito proprio del rendimento delle avversarie, che rispondono colpo su colpo alle vittorie dei friulani e paiono intenzionate a tenere aperta questa lotta mozzafiato fino all'ultima sirena.
Il coach della UEB Cividale durante l'intervista con Andrea Saule, conduttore della trasmissione, e Alessandro De Pol, campione d'Europa con la Nazionale nel 1999 e opinionista di riferimento, è partito proprio dalla complicata catena di risultati utili delle rivali, parlando della sensazione che si prova quando, dopo ogni grande vittoria, ci si ritrova a vedere vincere anche le altre. Una situazione per certi versi frustrante, ma che il tecnico gialloblù dipinge come uno stimolo per continuare a fare sempre meglio: "Vi direi che preferirei vederli perdere (ride, ndr), ma è anche uno stimolo, perché sappiamo di dover andare avanti a testa bassa e che dobbiamo vincere sempre, consapevoli del fatto che se non dovessimo fare i playoff queste vittorie ci servirebbero anche per i playout. Adesso non possiamo fare altro che prepararci al meglio, allenarci fortissimo e cercare di vincere tutte le partite".
Esattamente quello che stanno facendo i suoi ragazzi in questo momento. Cividale è rimasta l'unica squadra imbattuta nella Fase a orologio, confermandosi in grande forma con la netta vittoria di sabato sulla Luiss Roma. Risultato reso ancor più prezioso dalla presenza a mezzo servizio di Doron Lamb, alle prese con una febbre da cavallo, che ha chiuso con un insolito 0 alla voce "punti segnati". A prendersi la scena è stato il classe 2005 Leonardo Marangon, autore di una grande prestazione, la cui crescita lo ha ormai reso ben più di un prospetto futuro. "Ovviamente trattandosi di un ragazzo che è arrivato da noi ancora minorenne e che adesso è appena diciottenne - dice Pillastrini - è migliorato in tutto. Oltretutto veniva da una realtà seria e preparata come Padova dove però non faceva il professionista e anche adesso non lo fa perché tutte le mattine va a scuola. Oltretutto non ha alcun privilegio., va alla scuola pubblica e quindi non riesce a fare gli allenamenti del mattino, ma ha tanta volontà, fa tanto lavoro individuale e fisico, questi miglioramenti vogliono dire tanto". Un aspetto spicca sugli altri: "Probabilmente se devo dire una sola cosa in cui è migliorato dico la sicurezza dei propri mezzi. All'inizio anche le cose che prima sapeva fare bene in A2 non gli riuscivano al meglio, adesso invece oltre a saper fare qualcosa in più, e meglio, lo fa con maggior sicurezza e ciò alza il suo rendimento".
La crescita di giocatori come Marangon è stata determinante, ma l'episodio cruciale servito a riaccendere il fuoco nel cuore dei cividalesi è stato un altro: "Ti dico la partita in casa con Cento, che è l'ultima sconfitta bruciante, perché se oggi avessimo quei due punti in più e ne avesse quindi due in meno loro le cose cambierebbero molto. Ci ha dato però una certa consapevolezza di quello che serviva". E subito un'altra sorpresa: "Poi vado controcorrente: ti dico che la presenza di Lamb è un po' sopravvalutata nel nostro rendimento, tanto che sabato abbiamo praticamente vinto di 20 in trasferta con lui che poverino era in una condizione a dir poco precaria. E' stato decisivo il miglioramento degli altri, avete citato Marangon, ma anche Isotta che non aveva giocato le partite precedenti è stato bravissimo sabato. Forse se devo dire il giocatore che più ci ha cambiato nell'ultimo periodo è Berti, che è un giocatore completamente diverso da quello visto ad inizio stagione. Poi la presenza di Lamb ha dato sicurezza un po' a tutti"
Attenzione infatti a non fraintendere le parole dell'allenatore della UEB Cividale, che conosce meglio di chiunque l'importanza dell'ex giocatore NBA e mette in luce un lato per certi versi più nascosto del suo ruolo nel quintetto: dare maggiore libertà a Lucio Redivo, prendendosi le responsabilità in fase di costruzione che prima spettavano all'argentino. "La cosa che forse con Lamb è cambiata più della altre è che inserendo un giocatore di scelte come lui Redivo ha potuto dedicarsi a giocare d'istinto, che è la sua grande forza". Una condizione che gli permette di essere ancor più decisivo, persino quando tira male. "Quello non è un problema, altrimenti finiamo col dire che le buone scelte sono quelle che entrano e non è il mio sistema. Lui è un giocatore che ha certi tiri e certe scelte nelle sue corde ed è ovvio che sappiamo che non sempre farà canestro".
Quando conta però il numero 3 è una sentenza e lo ha dimostrato proprio la sfida alla Luiss, quando in un momento delicatissimo e particolarmente complicato al tiro (1/6) a fine secondo quarto ha messo una tripla da 7 metri per spegnere la rimonta dei romani e rimettere Cividale in controllo. Una giocata di pura classe e istinto, a conferma proprio delle parole del coach che infatti ha continuato: "Se Redivo deve giocare come un ragioniere, pensando prima a mettere in ritmo i compagni e poi ad andare lui, come in qualche momento abbiamo avuto bisogno facesse, le cose non sempre diventano più semplici. Adesso abbiamo un giocatore come Lamb che è più dedicato a mettere in ritmo tutti e Lucio può giocare d'istinto e questa è una delle cose che più ci ha fatto migliorare".
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