Samardzic-Inter, l'affare non si fa. Dopo giorni di tira e molla, di incontri, prove di riavvicinamento la trattativa è definitivamente naufragata. Il motivo? Questione di soldi chiaramente, di commissioni da pagare, di procuratori che hanno cambiato le carte in tavola a partita in corso. I neroazzurri (che va detto non hanno la disponibilità dei club arabi, tutt'altro) ne hanno fatto una questione di principio e a nulla sono valsi i mea culpa di padre e figlio delle ultime 24 ore.

L'Udinese, per il momento, riporta a casa il talentino serbo-tedesco ma il suo futuro resta in bilico. Esultare per il misero fallimento dell'affare ha poco senso, almeno oggi. Da qui alla fine del mercato mancano ancora due settimane e il classe '02 resta ancora un affare ghiotto per molti, soprattutto alle cifre che lo avrebbero portato a Milano. 

Da qui al gong del primo settembre può succedere di tutto. Il Napoli e alcuni club della Premier sono alla finestra, attendono il momento giusto per far partire l'offensiva. I Pozzo, infuriati per come è stata gestita tutta la trattativa con il Biscione e che una plusvalenza la devono anche fare per ragioni di bilancio, cercheranno di venderlo al miglior offerente anche perché trattenere Samardzic dopo tutto quel che è successo potrebbe essere perfino controproducente.

Tenere in rosa un giocatore deluso dal mercato, con la testa da un'altra parte e avulso al progetto a che serve? Il passato ce lo insegna. Fortissimo Laki (le sue qualità sono indiscutibili e permetterebbero all'Udinese di fare il salto di qualità) ma la testa è determinante. Se non c'è quella inutile insistere, meglio salutarsi. La società ora capisca se gli stimoli ci sono ancora, cosa sia meglio fare, per il giocatore e per la squadra. Sottil di averlo con sé ancora un altro anno sarebbe ben lieto ma soltanto con la giuste motivazioni. Sarebbe bello che Samardzic stesso decidesse ora di dimostrare tutto il suo valore in bianconero ma ai sogni meglio non aggrapparsi se non vogliamo correre il rischio di restare delusi.

Nel mentre c'è da pensare al campionato, perché da domenica si inizierà a fare sul serio. Arriverà subito una big, la rinnovata Juventus di Allegri e la testa dovrà essere focalizzata soltanto sul campo. L'Udinese, come d'altronde molte altre squadre della Serie A, sarà ancora un cantiere aperto, con giocatori che oggi ci sono (vedi Beto) ma che il 1 settembre potrebbero essere altrove. Il mercato purtroppo funziona così e nonostante le lamentele di tutti nessuno ha intenzione di cambiarlo. Stringiamo i denti, con la speranza che alla fine possiamo contare sulla rosa migliore possibile per una stagione competitiva. Con Samardzic o senza.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 16 agosto 2023 alle 11:29
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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