L'Udinese non si vende e per il prossimo anno si punta dritti all'Europa. E' questo il messaggio che il patron bianconero Giampaolo Pozzo ha lanciato al popolo friulano. Un messaggio così chiaro che non ha bisogno di altre interpretazioni.

"Quello che ci interessa ora è proiettarci nella prossima stagione con ambizioni calcistiche. Vogliamo raggiungere quei risultati che già anni fa abbiamo ottenuto, vogliamo raggiungere l'Europa. Stiamo lavorando intensamente in questo progetto sportivo. Siamo friulani e siamo ambiziosi".

Un proclama non a caso quello del Paròn che, da astuto timoniere quale è, ha rilanciato davanti agli sponsor il progetto Udinese. Una società non solo in salute ma in grande sviluppo che ora, dopo alcuni anni di passaggio nel quale si è lavorato più all'organizzazione societaria e alle infrastrutture, vuole tornare a raggiungere importanti risultati sportivi. L'obiettivo dichiarato a gran voce è quello dell'Europa, un obiettivo che alza di molto l'asticella. Niente più salvezze mediocri, niente più 40 punti in classifica, l'Udinese vuole tornare tra le grandi grazie ad un allenatore capace e ad una squadra giovane e di talento.

Un messaggio diretto anche chi auspica nell'arrivo del colosso Reb Bull. "Io e la mia famiglia siamo sempre qui a combattere. La passione è la nostra forza. Con pazienza stiamo portando avanti tutto". Il Paròn quindi, almeno a parole, dimostra di non aver alcuna intenzione di cedere quella che è la sua creatura, anzi rilancia un impegno in prima persona. Niente Mateschitz, l'Udinese è un bene di famiglia intoccabile.

Risultati sportivi necessari anche per valorizzare il brand. Il marketing infatti è l'altro chiaro obiettivo societario, indispensabile per competere su certi livelli. Il fatturato va incrementato, servono nuove risorse per ambire a risultati importanti. Il calcio d'oggi è soprattutto business e qui a Udine lo hanno capito da molto tempo. C'è un gap economico da colmare con le squadre metropolitane e l'Udinese, facendo leva sul nuovo stadio, non vuol perdere tempo. Eventi, iniziative, Stadio 2.0, club house, hospitality, la strada è tracciata. 

E noi tifosi che dobbiamo fare? Per ora segniamoci bene queste parole, Verba volant, scripta manent dicevano i latini. Dopo diversi anni fatti di promesse non mantenute siamo arrivi al momento della verità. Una manciata di mesi e capiremo veramente se c'è un progetto concreto, non solo economico ma anche sportivo, o se sono state solamente delle parole gettate al vento, in una serata di fine maggio tra un brindisi e l'altro.

 

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 26 maggio 2017 alle 10:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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