La carriera calcistica delTucu Roberto Pereyra è legata indissolubilmente al bianconero. La partita con la Juventus evoca in lui una serie di sensazioni sicuramente positive e non solamente perchè è un ex della sfida.
Il bianconero entra nella vita dell’argentino ormai dieci anni fa quando si concretizza il suo trasferimento all’Udinese dal River Plate, squadra in cui ha esordito a soli diciott’anni e in cui ha svolto buona parte del settore giovanile. Il club dei Pozzo fiuta l’affare e lo preleva per circa due milioni di euro. A circa un mese dal suo arrivo in Italia, Pereyra fa il suo esordio nella serie A contro proprio la Juventus. Ancora il bianconero a fare da sfondo.
A Udine rimarrà per tre stagioni nelle quali cresce in maniera esponenziale sotto la guida di Francesco Guidolin. E poi ancora bianconero perchè nel 2014 la Juventus raggiunge l’accordo con il club friulano: 1,5 milioni di euro per il prestito con diritto di riscatto per l’annata successiva. L’esperienza a Torino di Pereyra è sicuramente positiva. Non è un titolare inamovibile della Vecchia Signora ma entra costantemente nel giro delle rotazioni di mister Allegri tanto che alla fine della stagione risulta essere uno dei giocatori con più presenze in rosa. In quell’annata si toglie la soddisfazione di giocare la finale di Champions League di Berlino contro il Barcellona e vince il suo primo double italiano: scudetto e Coppa Italia.
L’annata successiva inizia con il riscatto della Juventus del suo cartellino e termina con il secondo double italiano a cui si aggiunge la vittoria della Supercoppa. A livello personale però è una stagione da dimenticare per il Tucu. A causa degli infortuni passa più tempo in infermeria che in campo e di fatto scivola fuori dai piani di mister e società che optano per una cessione nell’estate 2016.
Arriva in suo aiuto una società “amica” dell’Udinese, ovvero il Watford che investe sull’argentino 15 milioni di euro e lo porta in Premier League dove resta per quattro anni giocando un buon calcio anche se, nell’ultima annata, il Watford retrocede in Championship.
“Certi amori non finiscono fanno dei giri immensi e poi ritornano” e così Pereyra da questa stagione è tornato ad abbracciare quel bianconero che lo ha lanciato nel grande calcio e sta ripagando la fiducia della società con prestazioni importanti che hanno, di fatto, trascinato l’Udinese alla salvezza. Che la qualità ci fosse non era in discussione, anche perchè nel corso degli anni è stato attenzionato e chiamato dai CT della nazionale argentina per rappresentare il proprio paese, i dubbi erano sulla sua tenuta fisica. Anche da questo punto di vista Pereyra ha risposta presente e ha letteralmente trainato insieme al connazionale De Paul l’Udinese alla salvezza attraverso partite di qualità abbinate ad una buona dose si quantità.
Domenica alle 18 arriverà a Udine quel bianconero che gli ha regalato grandi e prestigiose esperienze a livello nazionale ed internazionale oltre ai trofei da esporre nella propria bacheca personale ma che lo ha anche scaricato senza troppi pensieri dopo una stagione di difficoltà. Al fischio di inizio Pereyra proverà emozioni contrastanti che oscilleranno dalla nostalgia alla voglia di rivalsa e di prendersi una rivincita nei confronti del suo passato. Poi le emozioni lasceranno spazio alla professionalità, altra caratteristica importante dell’argentino, che impone di rimanere concentrati per provare a ribadire la vittoria interna della stagione scorsa sui bianconeri di Torino. Sarebbero tre punti importanti sia per la classifica perché di fatto chiuderebbero il discorso salvezza, anche se l’Udinese è fortemente indirizzata alla permanenza in Serie A, sia per il prestigio perchè la Juventus ad oggi è ancora la detentrice degli ultimi nove campionati. Campionati su cui anche il Tucu ha messo la firma e chissà che non voglia mettere il proprio nome anche sul tabellino di questa partita per il classico gol dell’ex.
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