Dopo la sosta per le nazionali, con i convocati che uno dopo l’altro stanno rientrando a casa base, è tempo per l’Udinese di pensare al Napoli.

Avevamo chiuso, prima della sosta, con la Juve, squadra impossibile da affrontare. E infatti non era andata proprio benissimo: seppure un risultato comunque dignitoso, una prestazione senza coraggio è valsa la terza sconfitta consecutiva. Periodo no apertosi contro la Lazio, sempre al Friuli, e proseguito tra il Bologna, avversario che andava battuto senza e senza ma, e appunto la Vecchia Signora. Insomma, una serie tutt’altro che felice che ha minato le certezze costruite dai bianconeri nelle prime giornate. 

Poi la sosta, arrivata forse nel momento giusto, e che ha permesso a mister Velazquez di riflettere su uomini e moduli. Perché il lavoro più grande in questi giorni, visti i tanti assenti, lo ha dovuto fare proprio il tecnico bianconero. Lo spagnolo è andato in cerca di nuove soluzioni, di nuove idee che possano far ripartire la crescita della squadra.

Una crescita di colpo arrestatasi e che può preoccupare. Perché la classifica, seppure siamo ancora ad inizio campionato, si è accorciata pericolosamente dal basso e necessita di punti, di boccate d’ossigeno.

Dove raccoglierli? Il calendario, lo sappiamo, purtroppo è assai complicato e ci presenta, praticamente in serie, una grande squadra dopo l’altra.

Dopo la Juve allora il Napoli di Ancellotti, uno che il fatto suo lo sa eccome. Carletto, allenatore che non ha certo bisogno di presentazioni, ha rivoluzionato la creatura di Sarri, costruendo una squadra di dimensione europea, con un gioco forse meno spettacolare ma assolutamente più concreto. Gli azzurri del nuovo corso sono ancor più forti della passata stagione, più costanti e con una rosa di soluzioni assai più ampia rispetto agli undici pretoriani sarriani. Per questo, come la Juve, almeno sulla carta anche il Napoli pare razionalmente inaffrontabile.

Il calcio però, per fortuna, non è matematica ed il risultato non è mai già scritto. Provarci anche contro il Napoli deve essere l’obbligo, questa volta però non solo a parole ma nei fatti. Perché dire di giocarsela in conferenza stampa non è la stessa cosa di farlo effettivamente in campo. Meno proclami allora e più gioco.

Come? Di armi a disposizioni per provare a fare male l’Udinese ne ha ma serve una partita diversa, intensa, affamata. A ritmi bassi, giocando nella nostra metà campo, sarà sconfitta e questo è certo. Il Napoli va aggredito, va messo in difficoltà con un pressing asfissiante e con ripartenze fulminee, cosa che l’Udinese ha dimostrato di saper fare.

Importanti saranno le scelte di Velazquez. Il tecnico bianconero deve correggere in fretta certe anomalie, deve trovare la collocazione giusta in campo per diversi giocatori apparsi spaesati. Su tutti un Lasagna, rigenerato in azzurro, che ora vuole tornare protagonista anche con l’Udinese.

Non sarà facile è vero ma l’Udinese ha l’obbligo di provare a fare l’impresa, di provare a fermare un Napoli che ad oggi è l’unica rivale allo strapotere juventino. Altrimenti sarebbero quattro di fila, con vista Genova e Milan e la situazione, per tutto l’ambiente bianconero, tornerebbe ad essere poco serena.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 16 ottobre 2018 alle 10:04
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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