Jayden Braaf può essere la variabile impazzita di questo finale di stagione in casa Udinese. I bianconeri non hanno troppo da chiedere alle prossime uscite se non qualche punto per archiviare in modo definitivo e matematico il discorso salvezza. In chiave di mentalità e crescita è però importante che queste ultime gare vengano affrontate con lo spirito giusto sia per onorare la maglia e sia per provare qualcosa di nuovo in vista della prossima stagione, a prescindere da chi siederà sulla panchina friulana. Ci sarebbe poi sempre l’obiettivo di finire nella parte sinistra della graduatoria. Gli avversari saranno variegati per obiettivi di classifica e motivazioni perché Napoli e Juventus non possono permettersi di mollare la presa, mentre Sampdoria e Bologna vivono una situazione simile a quella dei bianconeri avendo racimolato già una buona dose di punti che gli permette di passare un finale di campionato rassicurante. Infine all’ultima giornata ci sarà il prestigioso match con i probabili campioni d’Italia e lì le motivazioni non dovrebbero mancare in quanto chiudere con un risultato importante la stagione sarebbe il modo perfetto per proiettarsi a quella successiva.
E Braaf in tutto questo? Può dare la scossa, con le sue giocate e l’intraprendenza e la sfrontatezza tipiche del giovane che ha tutto da conquistare. La concorrenza davanti a lui sta steccando e così non dovrebbero mancare le occasioni per mettersi in mostra, da titolare o da subentrato come a Benevento.
L’ex City può giocare da seconda punta ma attenzione anche ad un suo spostamento qualche metro più avanti come prima punta che, probabilmente, può ricoprire in modo ottimale visto lo stile di gioco della squadra di Gotti e viste le sue caratteristiche. Veloce, sa usare entrambi i piedi, attacca la profondità e di conseguenza allunga la squadra avversaria facendo prendere qualche metro ai suoi. E poi la motivazione fa la differenza, soprattutto quando si incontrano squadre che hanno poco da chiedere al campionato. Braaf sarà sicuramente acerbo, dovrà disciplinarsi a livello tattico ma ha voglia di far vedere tutte le sue qualità. Si è formato in uno dei paesi più performanti a livello di settore giovanile calcistico, prodotto dell’accademy del PSV da dove sono partiti molti calciatori che hanno avuto poi una grande carriera. Ora vuole mettersi in mostra qui a Udine e a tal proposito circola la notizia di un accordo per l’acquisto definitivo fissato a 9 milioni che andrebbero nelle casse del Manchester City nel quale, con l’under 23, aveva fatto cose importanti.
Ora è il momento di lanciarlo, le pressioni sono pari allo zero, la voglia è tanta sia da parte dei tifosi che vorrebbero vederlo all’opera con continuità sia da parte del ragazzo e il gol a pochi minuti dal suo ingresso ne è la testimonianza.
Solo il campo e il tempo ci diranno se Braaf sia un grande giocatore o una di quelle belle promesse non mantenute di cui il calcio è pieno, di sicuro il ragazzo merita una chances in questo finale di stagione. Può portare quella linfa e quell’entusiasmo che il tepore di una classifica rassicurante e priva di prospettive ghiotte può aver sopito.
Un solo appunto: lasciatelo crescere. Appena arrivato si parlava di un ragazzo “prodigio”, dopo l’esordio da titolare contro l’Atalanta era passato ad essere non pronto e adatto alla serie A. Ad oggi, dopo il suo primo gol è tornato ad essere un giocatore su cui puntare. Lasciamolo crescere,tempo al tempo, il campo darà le sue risposte. Anche solo in queste cinque partite la probabilità che si alternino alti e bassi, anche nella singola gara è alta. Tutto normale, fa parte del processo di crescita per cui tutti devono passare e nel caso più tragico meglio sbagliare adesso dove i punti possono contare qualcosa in meno rispetto a quando ci sarà da costruirsi la classifica per raggiungere l’obiettivo che ci si era prefissati ad inizio stagione.
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