Un grave lutto ha colpito il calcio friulano e, in particolare, quello bianconero: è deceduto la scorsa notte alla Quiete di Udine, dove era ricoverato da parecchio tempo, Silvano Pravisano, attaccante dell'Udinese con cui ha militato dal 1942 al 1949. Aveva compiuto 95 anni lo scorso 20 gennaio ed era la vecchia gloria vivente più longeva della storia del calcio udinese.
In bianconero ha collezionato 114 presenze tra C e B segnando 37 reti, cui vanno aggiunte altre 5 gare disputate nel torneo Alta Italia – girone Giuliano del 1944 e un gol segnato. Dopo la conclusione della guerra l'Udinese fu inserita nel girone C del campionato misto B-C e Pravisano, atleta dalla raffinata tecnica, divenne uno dei punti di forza della squadra disputando 19 incontri segnando 4 reti. Nel 1946-47, in serie B, fu il cannoniere dei bianconeri in condominio con D'Odorico segnando 9 reti in 32 con l'Udinese, che però retrocesse in C in quanto la Figc decise la trasformazione della B in un unico girone cui parteciparono le prime sei quadre classificate per ogni girone nel torneo di B 1947-48 (l'Udinese si era classificata all'undicesimo posto e fu retrocessa in C).
L'anno seguente Pravisano il principale artefice della promozione nella cadetteria della squadra bianconera, di gol ne confezionò 11 in 33 incontri disputati. Quella del 1948-49 fu la sua ultima stagione in bianconero e l'attaccante (che l'anno prima aveva rifiutato il trasferimento al Bologna) venne chiamato dal Torino che doveva risorgere dalle ceneri della tragedia di Superga e che stava cercando di allestire una squadra in grado di ben figurare nella prima edizione della Coppa Latina (che allora poteva essere paragonata alla Champions League) in programma a Madrid dal 26 giugno al 3 luglio cui parteciparono Barcellona, Sporting Lisbiona Stade Reims e Torino. In semifinale il Toro fu sconfitto dallo Sporting (1-3), mentre nella finale per il terzo e quarto posto superò lo Stade Reims per 5-3 e Pravisano, miglior calciatore in campo, segnò i primi due gol dei granata. La società piemontese però non lo tesserò per cui si trasferì al Legnano militante in B con cui conquistò il terzo posto.
L'anno dopo i lilla furono secondi grazie anche alla reti di Pravisano e furono promossi in A. In due stagioni collezionò 66 presenze impreziosite da 26 reti realizzate, Passò poi al Genoa (ancora serie B) partecipando alla terza promozione della sua carriera. Pravisano rimase al Genoa in A sino alla stagione 1955-56 (al Genoa subì due infortuni al menisco che ne condizionarono il prosieguo della carriera) per poi scendere di categoria con il Parma con cui giocò sino al 28 aprile 1958. Nel corso della sua lunga carriera, l'attaccante udinese ha disputato 324 gare di campionato.
Pravisano geometra diplomatosi allo Zanon, oltre a fare il calciatore negli anni '40 ha lavorato come impiegato all'Amministrazione delle Ferrovie dello Stato da cui si è dimesso quando, nel 1948, quando alla guida dei bianconeri fu chiamato Aldo Olivieri che non voleva a avere a sua disposizione atleti con altre occupazioni lavorative. Poi, una volta appesi gli scarpini al classico chiodo, Pravisano si è diplomato all'ISEF ed ha insegnato nelle scuole medie superiori di Udine (Liceo Marinelli) sino al suo pensionamento. Si è dedicato anche a curare il vivaio dell'Udinese di cui poi farà parte anche il figlio Marco. Poi per alcuni anni ha guidato la società udinese della Sangiorgina.
Nel giugno del 2010 gli fu assegnato il "Premio Capocasale", quale maestro di vita e di sport. Viene ricordato pure per essere stato uno dei promotori per la costituzione dell' Associazione Friulana Allenatori (sorta il 3 maggio 1976 al termine di una accesa assemblea all'Istituto Tomadini di Udine) di cui fece parte per un lungo periodo. Lascia la moglie Lorenzina e due figli, il citato Marco e Viviana impiegata in banca cui vanno le condoglianze di tutta la famiglia dell'Udinese Calcio.
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