l Direttore Generale di Udinese Calcio Franco Collavino è intervenuto come relatore alla video conferenza dedicata alla ripresa del calcio italiano organizzata dal Centro Studi Borgogna. Ecco un estratto della sua relazione: "Chi ha seguito gli eventi e le dichiarazioni degli ultimi mesi sa che l'Udinese è sempre stata disposta a ripartire ma in sicurezza. Più volte abbiamo fatto presente la problematica del rischio infortuni in quanto siamo stati dinanzi ad un'inattività senza precedenti. Pertanto abbiamo sottolineato, come Udinese, quanto fosse importante non ripartire il 13 giugno, come inizialmente votato a maggioranza dalla Lega Serie A. Sappiamo bene che, poi, il Governo ha aderito alla nostra proposta decidendo per la ripartenza il 20 giugno, concedendo un mese pieno di lavoro agli staff tecnici e ai preparatori per riavvicinarsi alla preparazione delle gare. Possiamo dire, dunque, di aver contribuito a tracciare una strada.
Rimangono, pertanto, alcune incognite come quelle legate alla quarantena obbligatoria di 14 giorni in caso di nuove positività o quello dei contratti di giocatori in scadenza al 30 giungo, tematica che riguarda soltanto marginalmente l'Udinese Calcio.
In questa ottica il patron Gianpaolo Pozzo ha ritenuto doveroso mettere in evidenza questi aspetti nella lettera inviata al Ministro dello Sport Spadafora.
Il riavvio del campionato permetterà ad alcuni club di Serie A di risolvere alcune problematiche legate ai diritti televisivi, resterà, tuttavia, un campionato monco dal punto di vista delle performance sportive ed anche le ipotesi circa la conclusione di questo campionato circolate negli ultimi giorni non sempre sono sembrate avere una logica.
Ripartire, ad ogni modo, ci permette di riavviare il motore del calcio nell'ottica della prossima stagione che sarà quella della vera ripresa. Per completare questa stagione stiamo adottando schemi inediti: c'è stata una sosta di ben 11 settimane, i giocatori in questo momento sono sottoposti ad un surplus di screening medici, senza tener conto della paura di contagio che può permanere e del finale di campionato esclusivamente televisivo senza la presenza di pubblico negli stadi. Come Udinese stiamo curando, come sempre, ogni minimo dettaglio da quando abbiamo ripreso gli allenamenti, individuali prima e collettivi poi, mettendo a disposizione dei giocatori tutti i servizi necessari. I calciatori hanno a disposizione più spogliatoi nel pieno rispetto delle norme e, nel periodo di chiusura del ristorante interno della Dacia Arena, il nostro dipartimento di nutrizione ha sempre fornito, in base a tabelle personalizzate, pasti sigillati e confezionati per ognuno di loro avvalendosi di un servizio di catering dedicato. Abbiamo anche avviato una collaborazione con uno psicologo dello sport per dare a tutti un supporto anche sotto quel profilo dopo un periodo duro per tutti come il lockdown: insomma, come nella nostra filosofia, abbiamo pensato a tutto.
I nostri calciatori hanno voglia di tornare a giocare, non si stanno risparmiando negli allenamenti ed hanno avuto un comportamento esemplare in queste settimane, hanno tenuto sotto controllo il peso anche riducendolo ed hanno seguito i programmi di lavoro fisico tornando in una buona condizione, come testimoniato dai dati raccolti in queste prime settimane di lavoro.
Riguardo il futuro, ci sono dei punti di domanda come, ad esempio, la vigenza di questi protocolli per allenamenti e gare che non sappiamo se diventeranno la prassi o meno.
Per quanto ci riguarda vogliamo chiudere nel miglior modo possibile questo campionato, stando alle regole varate con il contributo di tutte le società anche se il percorso non è stato semplice. Però siamo uomini di sport quindi giochiamo e cerchiamo di chiudere in maniera sicura la stagione.
La nostra società, grazie alle virtuose gestioni, è solida e sana con conti in ordine per cui possiamo affrontare le sfide future con serenità.
Il pensiero, poi, va ai tifosi. Purtroppo giocheremo, quasi sicuramente, le prossime gare a porte chiuse, pertanto vorrei chiedere loro di starci vicini come fanno sempre anche da lontano. So che è un ossimoro ma il calcio senza il pubblico è orfano della sua componente essenziale e ci auguriamo che l'evoluzione della pandemia sia tale da consentire, anche in questo finale di campionato, di poter ospitare allo stadio anche un numero, seppur limitato, di tifosi.
Per star loro vicino abbiamo organizzato dei webinar in favore dei figli degli abbonati ed anche degli incontri via Zoom dei tifosi con alcuni calciatori.
A tal proposito immediatamente, a marzo, abbiamo provveduto a comunicare la restituzione del rateo a tutti gli abbonati, dunque restituiremo il rateo o, per chi lo vorrà, daremo la possibilità di usufruire di un benefit alternativo. Daremo, quindi, la possibilità di scegliere ai nostri abbonati. In questi giorni stiamo elaborando una piattaforma informatica per raccogliere e gestire tutte le richieste.
Per ciò che concerne la questione stipendi, noi come managment abbiamo voluto dare un segnare autoriducendoci del 50% gli emolumenti. Con i giocatori, grazie anche all'attività di un direttore esperto come Pierpaolo Marino, abbiamo tenuto relazioni molto cordiali e profonde. So che in questi giorni si è iniziato a parlare con loro di questo e sono certo che si troverà una soluzione senza grosse difficoltà".
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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