Contro il Sassuolo ha messo a segno il suo primo gol in bianconero. Ora Fernando Llorente non vuole fermarsi, l'obiettivo è quello di continuare a segnare e aiutare l'Udinese a scalare la classifica. Lo spagnolo ha parlato ai microfoni della tv ufficiale del club: "Sono molto contento del gol segnato contro il Sassuolo. Ci tenevo tanto a segnare. Mi sono trovato benissimo a Udine da subito. La società è ottima, con delle fantastiche strutture e mi mancava solo il goal. Sono contento di aver aiutato la squadra, era una partita importante per noi per allontanarci dalla zona calda.
Adesso siamo un po’ più tranquilli ma dobbiamo continuare a vincere per dimostrare dove possiamo arrivare.
Fin da subito c’è stato un ottimo feeling con la società. Mi sono sentito a casa fin dai primi istanti. Mi avevano raccontato che l’Udinese era una grande società ma non mi aspettavo una società così grande. Non lo dico così per dire, ho giocato in tante squadre e l’Udinese è al livello di un top club.
Gattuso e Gotti hanno due modi diversi di vedere il calcio. Gattuso propone sempre di giocare la palla da dietro. L’Udinese, invece, gioca in funzione di come la squadra ospite ci viene a pressare. Se ci pressano tanto giochiamo diretti e saltiamo le linee; se ci lasciano giocare noi giochiamo.
Nella Juve, con Conte e Allegri, facevamo il 3-5-2 e giocavamo abbastanza simili a come facciamo con Gotti. Alla Juventus c’erano grandissimi giocatori e dovevamo dominare le partite. A Udine, per adesso, stiamo facendo un grande blocco difensivo e poi cerchiamo di andare in contropiede. Con i risultati che stiamo ottenendo guadagneremo in fiducia.
Sapevamo che il Sassuolo ci poteva far male perché ha dei giocatori fortissimi, come Locatelli che sta facendo una stagione incredibile. Al Napoli mi hanno fatto impazzire, hanno vinto al San Paolo dopo aver giocato una bellissima partita. Sapevo che dovevamo avere un ottimo atteggiamento altrimenti sarebbe stato impossibile vincere contro di loro.
In Italia si dà tanta importanza alla tattica. Prima di giocare in Serie A non avevo quasi mai lavorato tatticamente. Alla Juve, con Conte e Allegri l, si lavorava tanto di tattica. In Italia le squadre basano quasi tutto sulla tattica.
La mia mentalità è sempre stata questa. Nel calcio devi dimostrare ogni giorno quello che sai fare, non basta quello che hai fatto in carriera, e devi dare il massimo. A Napoli non ho avuto la possibilità di dimostrare completamente quello che so fare. Ho ancora tanto da dare e tanta voglia di dimostrare e, soprattutto, ho tanta voglia di continuare a divertirmi giocando.
Per me lottare per la salvezza non significa niente. In altri momenti della mia carriera ho dovuto lottare per la salvezza (ad esempio a Bilbao, o il primo anno in Premier). In Premier eravamo praticamente retrocessi. Questi momenti ti insegnano molte più cose di quando stai lottando per il primo posto. Sono momenti dove tutto ti rema contro e devi dimostrare quello che sai fare.
A Udine trovato un grandissimo gruppo. Forse sono arrivato in un momento difficile perché la situazione era delicata. Erano soddisfatti dopo i pareggi contro l’Inter e l’Atalanta ma con dei problemi. Da li abbiamo iniziato a vincere e a prendere fiducia. Secondo me la squadra è cambiata e sta crescendo ma deve continuare a farlo. Abbiamo grandi giocatori e dobbiamo dimostrarlo nelle prossime partite.
Secondo me dobbiamo pensare ad una partita alla volta, questa è la mia filosofia. Adesso dobbiamo pensare solo alla gara contro il Genoa. Sarà una partita difficile ma sono convinto che se continuiamo con la mentalità delle ultime gare i risultati arriveranno.
Sono rimasto in Italia perché mi trovo bene qui. Mi ha dato tanta soddisfazione fin dai tempi della Juve e volevo continuare questa esperienza. Ho avuto la fortuna di conoscere Pereyra alla Juve. Lui e Rodrigo sono stati importanti nella scelta.
Rodrigo negli ultimi anni ha dimostrato di essere un top player. Sta giocando ad un livello altissimo. Ha una mentalità da vincitore e lo dimostra in ogni partita. E’ un ottimo capitano che sa come motivare la squadra.
Non sono un giocatore che si butta per terra per chiedere falli. Se cado è perché mi hanno spinto. Nell’azione ho visto la possibilità di fare goal e l’ho fatto. Certo se non avessi fatto goal sarebbe stato rigore netto.
Obiettivo? Non ho nessun obiettivo personale. Cerco di guardare alla squadra. Voglio continuare ad aiutare la squadra. Più goal farò più sarò felice.
Udine mi piace tantissimo. L’impatto è stato molto bello. È vero che è piccolina, di provincia, ma è perfetta per fare la vita di famiglia. Voglio salutare tutti i tifosi. Non vedo l’ora di vederli allo stadio, ci mancano tanto. Non conosco ancora cosa vuole dire essere un giocatore dell’Udinese con i tifosi. Speriamo di ritornare presto alla normalità".
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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