Altro trofeo per El Nino Sanchez: trascinatore e... rimpianto friulano
Si parla sempre di lui, in campo e fuori. Alexis Sanchez fa discutere, sembra sempre ad un passo dall’addio all’Arsenal. Il suo rapporto con il tecnico dei Gunners Arsene Wenger è altalenante, stando a quanto riportato dai vari media. Eppure, il Nino riesce a trascinare continuamente i suoi compagni, determinando spesso le sorti della sua squadra, nel bene e nel male. Lo ha fatto anche ieri, realizzando il gol del momentaneo vantaggio nella finale di FA Cup contro il Chelsea di Antonio Conte. Una rete poi importante per consegnare la Coppa ai Gunners. Per Alexis è la seconda affermazione in questa competizione ed il terzo trofeo in Inghilterra.
Senz’altro l’esperienza accumulata in Friuli è risultata determinante per la sua crescita. Sanchez, negli ultimi tre anni, ha conquistato diversi titoli, sia a livello nazionale che internazionale. Lo dimostra anche la doppietta tra 2015 e 2016 in Copa America, con il Nino sugli scudi. Ovviamente, è cambiato il modo di agire del cileno classe 1988. Ad Udine si affidava molto alla forza fisica straripante ed alla velocità di punta esorbitante rispetto agli altri calciatori. Il contropiede palla al piede contro il Palermo, concluso con un dribbling strepitoso su Sirigu, resterà per sempre nella memoria collettiva dei tifosi bianconeri. Ultimamente, Sanchez ha imparato a dosarsi maggiormente, migliorando sotto porta ed aumentando il cinismo nei momenti topici della gara. Meno corse a perdifiato e più lucidità quando serve. Ed i risultati si vedono.
Probabilmente, molti tifosi friulani si chiedono cosa sarebbe successo se il Nino fosse rimasto ad Udine almeno per un altro anno. Effettivamente, la formazione di Guidolin nel 2011/12 aveva acquisito una maggiore consapevolezza dei propri mezzi e, complici il calo di Inter e Roma, era riuscita ad insidiare il dominio di Juventus e Milan. Chissà cosa sarebbe accaduto con un Nino Maravilla nel motore in più… Scudetto? Forse eccessivo sbilanciarsi. Sicuramente, l’Udinese avrebbe avuto un’arma da poter spendere nel proprio cammino. Ma quel volo per Barcellona, sola andata, ha impedito che tutto questo potesse realizzarsi.