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Stryger Larsen, nella crisi emerge chi sa reinventarsi

di Davide Marchiol

La partita vinta contro il Bologna è stata la vetrina per Natcho Pussetto che, con un gol e un rigore procurato, è stato il mattatore del match. Dietro all'argentino però ci sono stati anche altri calciatori che si sono contraddistinti con prestazioni di spessore, magari facendo solo un paio di giocate vistose, ma correndo per tutti e novanta minuti e aiutando in entrambe le fasi. Uno di questi è Jens Stryger Larsen, un calciatore che magari non sarà uno di quei fenomeni che frutterà una plusvalenza milionaria, ma che ha una duttilità che è fondamentale per l'Udinese. Terzino destro, sinistro, centrale di difesa, esterno, esterno alto e ora anche mezzala.

Sì perchè contro il Bologna dei tanti esperimenti provati in settimana Nicola ne ha portato solo uno dal primo minuto della partita, ovvero quello di Stryger Larsen mezzala. Ovviamente non è il suo ruolo naturale, non è un centrocampista puro e non può avere le giocate e lo spunto tipico del mediano. Però il danese, alla prima partita nella zona nevralgica del campo, ha svolto diligentemente i compiti richiesti, non facendo rimpiangere l'opaco Fofana.

Messo al fianco di Mandragora, l'ex Austria Vienna ogni volta che aveva palla cercava di liberarsene chiaramente, non avendo nel giro palla una delle sue qualità, ma la corsa ordinata che ci ha messo è stata fondamentale, soprattutto in copertura, dove invece l'ex Crotone tendeva spesso a lasciare vuoti. Un lavoro da diga più che soddisfacente, che ha permesso all'Udinese di non sentire eccessivamente la crisi numerica in mezzo e mettendo nel curriculum di Larsen un altro ruolo, cosa che lo rende sempre più fondamentale. Passati poi al 3-4-3 Stryger si è allargato servendo l'assist a Pussetto per il 2-1. Una ciliegina di qualità sull una torta fatta di grandissima sostanza.


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