Non mi serve che finisca la partita per scrivere questo editoriale. Oggi ho visto l'ultima partita di Totti e il suo addio. E anche se Caressa andrebbe denunciato e messo in prigione per aver parlato sulla voce del Capitano, la mia emozione è tornata a un anno fa. Ho avuto la grande fortuna di stare in curva nell'ultima partita di Di Natale, bandiera dell'Udinese che Udine, come è suo solito fare, ha inneggiato e criticato, così come ha fatto e fa con il Paron. Per quel biglietto in curva ringrazierò sempre Muraro. Guardare quella partita dalla tribuna non sarebbe stata la stessa cosa!

Sono e rimarrò sempre convinto che l'impresa e la sua ottica venga prima del cuore, ma anche che una società di calcio è un'azienda particolare, dove il presidente saggio deve saper mediare. Perché di mezzo c'è sì il cuore, il sudore, i colori della maglia, un simbolo e una storia. Ho tanti pensieri... Totti a Roma è stato l'ultimo Gladiatore, rimangono poche bandiere... ne conto ancora due: Buffon e De Rossi. Quando finiranno loro non ci sarà più nessuno in un sistema che si inchina ai Raiola, comandato da persone senza coraggio ne onore. E' la crisi, è sempre stato e sempre sarà così, quando è forte fa capire che il Re è nudo e che chi una volta era realmente forte, con il cambiare dei tempi diventa inadatto. Il potere è un cancro perché non si rigenera, in questo modo senza giustizia dove un ragazzo con tre figli sta in una stanza dell'ospedale Besta a Milano e persone inutili ci comandano, figli e nipoti di qualcuno, inadatti del nostro tempo.

Roma e i romani... un amico mi ha detto che nell'Antica Roma si diceva una frase del tipo “panem et circenses”: per tenere buono il popolo dovevi sfamarlo e dargli i giochi. Viviamo in un'epoca dove chi comanda e votiamo non sa dare pane, dove la truffa più grande si chiama Stato e agisce sulle minime percentuali di aumento della pressione fiscale per rubare agli onesti, troppo onesti. Anche il calcio non è immune... se ne vanno i Zanetti, i Maldini, i Totti e i Di Natale e già si parla di dove Donnarumma deve andare il prossimo anno. Non ci sono più allenatori che lanciano in A i giovani, per poi pentirsi anni dopo. L'unico, Guidolin, lanciò Scuffet, è stato fatto fuori e il portierino friulano è stato mandato a Como.

Ascolto Totti parlare e penso tante cose, se in gioventù avessi avuto più carattere, se avessi avuto la testa di adesso, se all'Udinese ci fosse stata un po' di sana rabbia in più. Rimarremo senza panem e ci stanno togliendo anche il circenses, fra le proprietà straniere che non portano risultati, fra gli addii a Spalletti quando dovresti inchinarti di fronte. Ho come il dubbio, e tale rimane, che il calcio e suoi movimenti di entrate qua e uscite in sud America, Africa e paradisi fiscali serva ad altro che a vincere, come invece era tanto tempo fa. Il Milan di Sacchi o Capello non lo rivedremo più, nemmeno la Roma che va a vincere a Madrid per 1 a 0 con gol di Totti. Rimane solo la Juventus che punta su uno zoccolo duro di italiani e vende i rampolli di Raiola. Difatti sabato prossimo si giocherà il titolo Europeo, nulla al mondo vale di più per un club.

Ho mandato un messaggio su facebook alla moglie di Di Natale, si chiama Ilenia; le ho detto che guardando l'addio di Totti ho pensato a suo marito, che mi manca in campo, che manca come il pane, come il panem et circenses.

L'Udinese ha appena preso il terzo gol, con la formazione con la quale si è presentata in campo è già tanto. Era inutile dare la colpa agli allenatori, gli anni passati: gli acquisti avvenivano di scarti su scarti, chissà perché. Di Natale non c'è più e davvero faccio fatica a trovare un giocatore in campo che possa essere una bandiera. Non dico uno che abbia messo cuore quest'anno (ce ne sono stati molti e mi lascia un barlume di speranza per il futuro), ma dico una bandiera!

Il calcio moderno è fatto di giri di soldi e commissioni di società di agenti, i gladiatori non ci sono più... a Udine Totò ha smesso di giocare e io spero tanto in Scuffet. Chissà se il figlio è imprenditore come il padre o se anche lui mira solo a far girare soldi.

 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 28 maggio 2017 alle 22:50
Autore: Giacomo Treppo
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