Quella della punta sembra essere diventata una vera e propria maledizione. Ogni mercato, nelle sue ultime sessioni, ce ne ha portata in dote almeno una. Nell'ordine Harbaoui, Bajic, Maxi Lopez e Teodorczyk. Quattro colpi che, almeno nella retorica societaria, avrebbero dovuto contribuire alla risoluzione dell'ormai storico problema di mancanza di gol, problema che si protrae, come un flagello del dio del calcio, dall'addio di Totò Di Natale ad oggi. Quattro giocatori, arrivati con buone referenze e lungimiranti speranze, ma che poi nei fatti, vuoi per un motivo vuoi per un altro, hanno inciso poco, anzi in quasi tutti i casi praticamente nulla.

Partiamo da Harbaoui, il primo "colpo", arrivato nell'estate del 2016, dopo un paio di buone stagioni condite da un bottino di gol considerevole al Lokeren, con un contratto triennale. Meno di due mesi all'Udinese, tempo giusto per qualche selfie con Thereau e compagni vari, per qualche sgambata in Austria, inframezzata dal "decisivo", tanto per dargli un po' di tono, gol all'Al Jaish e poi fuori dal "progetto tecnico" societario e spedito in negli ultimi giorni di trattative all'Anderlecht. Doveva essere, stando alle parole del diesse del tempo Nereo Bonato, l'attaccante d'esperienza che avrebbe aiutato la squadra nella costruzione di un nuovo ciclo. In realtà non arrivò nemmeno ad iniziare il campionato.

Poi il turno di Bajic. Anche lui arrivato in estate, quella del 2017, dal campionato turco, con un pedigree da 17 i gol segnati con la maglia del Konyaspor, e passato come il vero colpo del mercato offensivo. Praticamente un titolare assicurato al quale chiedere gol su gol. Dopo la presentazione che fa ben sperare stampa e tifosi la parola passa al campo e lì a qualcosa non va già dal principio. Bajic dice di essere pronto, di voler al più presto una chance ma Delneri non lo vede. Si scrive allora che sia fuori fuori e che non abbia i ritmi per giocare in Italia. Praticamente viene messo ai margini, fino a gennaio quando riprende la strada di ritorno per la Turchia con un bilancio tristissimo: nessuna partita da titolare, qualche scampolo qua e là. Praticamente Bajic non l'abbiamo mai visto. 

Nella stessa estate arriva anche Maxi Lopez. La gallina firma nelle ultime ore di mercato, quando si cerca una soluzione last minute all'addio di Thereau. L'Udinese cerca nel mercato svincolati e trova questo usato all'apparenza sicuro, fuori forma è vero ma con un passato al Barcellona e al Milan. L'inizio fa bene sperare, nonostante il malcontento di chi si aspettava l'arrivo di Pavoletti o Falcinelli. Seppure leggermente in sovrappeso, Maxi arriva a Udine abbastanza in forma, soprattutto dal punto di vista mentale, tanto che la fiducia nei suoi mezzi lo porta a promettere "segno dieci gol e verrò riconfermato anche l'anno prossimo”. Le prime prestazioni sono veramente buone, attaccante boa, immobile, ma dai piedi buoni. Due gol alla Samp, quattro in coppa al Perugia, qualche assist, insomma si pensava peggio e tutti ci lanciamo in considerazioni ottimistiche. Poi però lo stop improvviso, tutto si ferma lì. I gol non arrivano più, le motivazioni calano e, quando ormai è chiaro che il rinnovo è impossibile, Maxi stacca definitivamente la spina, tornado fisicamente ad essere un giocatore poco adatto ad un campionato come la A.

Poi è attualità. Siamo nell'estate 2018 e l'Udinese decide di puntare su un profilo di spessore, invertendo la tendenza degli ultimi anni, che aveva portato spesso giocatori ancora completamente da formare. Sembrava fatta per Seferovic, ma poi il Benfica ha mischiato le carte in tavola, si è provato a chiudere Lapadula, ma le pretese economiche erano eccessive. Alla fine quindi, quasi a sorpresa, è arriva quel nome che sembrava un po' fuori dalla portata dell'Udinese, ovvero Lukasz Teodorczyk, attaccante dell'Anderlecht e della nazionale polacca, cercato negli scorsi anni anche da club più importanti di quello bianconero. Offerta da 7 milioni, per assicurasi una punta, parola di Pradè, da grande club. Ma anche in questo caso qualcosa non va. Il polacco arriva dal mondiale con le gomme sgonfie, non ha fatto la preparazione con l'Anderlecht e quindi è indietrissimo sulla tabella di marcia. Fisicamente non è pronto e lo si vede, ma nonostante dei movimenti un po' legnosi qualcosa si intravede. Giocatore che sa fare reparto, di stazza ma anche tecnico. Insomma basta solo aspettarlo che si rimetta in forma ed ecco che l'Udinese torna ad avere un attaccante importante. Passano le giornate e Teo è ancora fuori forma, quando pare essere tornato al 100% arriva il macigno: ernia inguinale. Un problema non da poco che ora rischia di tenerlo fuori per un paio di mesi.  

Il rischio per Teodorczyk ora è quello di fare la fine dei suoi precedenti colleghi, di essere colpito anche lui dalla maledizione della prima punta.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 23 ottobre 2018 alle 14:31
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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