Anticipo del sabato sera, Sampdoria-Udinese. Una partita che per i bianconeri arriva alla fine di una settimana davvero particolare. Ritiro sì, ritiro no. Gotti va, Gotti resta. Si fa mercato, no si resta così. Tanta confusione, chiaro segnale che c'è qualcosa che non va. 

Potremmo parlare della partita della svolta, della reazione d'orgoglio dopo l'amara sconfitta contro il Napoli, del crocevia della stagione. Discorsi che sono già stati fatti parecchie volte in questi ultimi anni e che non hanno mai portato a tanto. Inutile caricarla di tanti significati, quella di sta sera è una partita come tutte le altre, dove si deve cercare di fare punti per tenere il più possibile lontana la zona retrocessione. Il resto è solo retorica.  

Si vada in campo per fare risultato, per dimostrare di essere qualcosa di diverso rispetto alla squadra vista nelle ultime giornate. L'Udinese, lo abbiamo detto spesso, può e deve fare meglio. 

A Marassi, ovviamente, non sarà facile, come d'altronde non lo è in nessun altra partita di Serie A. Storicamente per i nostri colori questa è una trasferta che ha detto spesso male. L'ultima vittoria risale a quasi una decade fa, con Totò Di Natale ancora in campo e un solo tifoso, Arrigo Brovedani, sugli spalti. Era il 10 dicembre del 2012, 2 a 0 per la formazione di mister Guidolin. Poi tante batoste, qualcuna anche pesante.

I blucerchiati di Ranieri, vecchio volpone del nostro campionato, arrivano da una sconfitta contro lo Spezia nella quale si sono palesati diversi limiti. Deve essere brava l'Udinese, come fatto dagli spezzini, ad approfittare di queste lacune. Gotti se la giocherà allo stesso modo dell'ultima contro il Napoli. Con un trequartista, Pereyra, dietro l'unica punta, Lasagna. Le tante e dolorose assenze non permettono di questi tempi stravolgimenti. 

Qualcuno parla di calendario, di trittico infernale. Forse è meglio pensare soltanto alla partita di questa sera. Una cosa alla volta, senza aspettarsi chissà quali risposte. Si giochi, si cerchi di dimostrare le proprie qualità, poi il resto verrà da sé. Lasciamo fuori tutte le chiacchiere, almeno fino alle 23, poi potremo tornare a parlare di tutto il resto. 

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 16 gennaio 2021 alle 10:15
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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