Ha preso in mano l'Udinese nel ormai lontanissimo 1986 e la sua famiglia è a tutt'oggi al comando della società bianconera. Giampaolo Pozzo ha segnato la storia del calcio italiano, scrivendo negli almanacchi la più lunga egemonia che si sia mai vista per un club. Oggi sono settantanove anni per lui e trentaquattro di questi, quasi la metà, sono stati passati lavorando alla crescita e al miglioramento del marchio Udinese, diventato garanzia in Italia anche oggi che i risultati delle zebrette sono opachi.

Tre qualificazioni in Champions League, un quarto di finale di Coppa Uefa con svariate big battute, a dimostrazione di come il bacino d'utenza non sia tutto. Il carisma di Giampaolo Pozzo in tutto questo ha giocato un ruolo chiave. Spesso infatti è stato lui a metterci la faccia e la voglia non si è esaurita. Solo pochi giorni fa infatti, tra la lettera inviata al ministro Spadafora e varie interviste, le luci della ribalta sono tornate su di lui e, almeno con le parole, ha provato a dare l'ennesima iniezione di fiducia al popolo bianconero, bisognoso di certezze in un periodo così complicato.

Si avvicinano gli ottant'anni, un traguardo importante, che faranno il paio con i 35 in testa all'Udinese. Anche ora che la gestione è lasciata quasi in toto ai figli, la figura del paròn è sintomo di costanza, risultati e passione. Tre parole che, si spera, torneranno presto a marchiare a fuoco gli obiettivi bianconeri.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 25 maggio 2020 alle 18:37
Autore: Davide Marchiol
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