La prima partita ufficiale del campionato dell’Udinese ci è piaciuta solo a metà. Questo giusto perché non possiamo proprio dire che la squadra in balia di se stessa vista nella prima frazione di gioco in quel di Parma ci possa soddisfare. Tutt’altro, abbiamo notato un notevole regresso per i bianconeri, che in precampionato avevano sbagliato qualcosa solo nelle ultime partite. E invece, di colpo, le zebrette sono diventate una squadra lenta, assolutamente prevedibile. Una squadra che nel primo tempo del “Tardini” non ha creato proprio nessuna paura al Parma di D’Aversa. Tutt’altro, la squadra friulana ci è sembrata piuttosto imbarazzante, sia dal punto di vista delle movenze sia da quello della forma fisica espressa a livello complessivo. Una squadra che pareva al 30% della forma esprimibile. Una versione dell’Udinese che non aveva proprio nulla da spartire con quella che nel secondo tempo è sembrata senz’altro più arrembante e convinta dei propri mezzi. E così, dopo i venti minuti circa complessivi di resa del primo tempo l’Udinese ha fatto bella mostra di sé in una seconda frazione di gioco nella quale si è rifatta rispetto alla vacuità denotata nei primi 45’.

La nostra Udinese preferita è senza ombra di dubbio quella che nel secondo tempo è andata ad inseguire quel punto che rappresentava l’obiettivo primario per la trasferta in terra emiliana. E così, alla fin fine il bottino maturato corrisponde a quello atteso nell’immediata vigilia di gara, ma ci duole l’attesa di un tempo intero prima di vedere una Udinese della pasta di quella che ci aspettiamo di vedere nell’era Velazquez. Una Udinese intraprendente che l’ha messa su piano della corsa, e se vogliamo anche (seppure parzialmente) dell’aggressività. E quindi, tutto sommato, considerato che alla prima gara di un campionato si può pure sbagliare la marcia all’inizio, facendo la somma algebrica tra quanto visto nell’Udinese nel primo tempo e quanto prodotto nel secondo, possiamo dire per fortuna di avere visto una Udinese che è stata più che sufficiente nel computo postumo. Solo che ora non si deve ripetere più in questa fase l’errore di una falsa partenza, e al cospetto della Samp in quello che si chiama di nuovo Stadio “Friuli” bisognerà tirare fuori le unghie molto prima, per non dire sin da subito. La forma migliore così non stenterà ad arrivare e probabilmente la quarta partita di campionato, ossia quella contro il Torino, ci mostrerà già a metà settembre una Udinese all’altezza della situazione dal punto di vista complessivo dei numeri. Anche se, ripetiamo, avere perso un tempo nella gara d’esordio rientra nel computo delle negatività e dobbiamo tenere conto di questo spiacevole imbarazzo iniziale, del quale dobbiamo senza dubbio prendere nota. Ma, come detto, arriveranno ben presto tempi migliori, su queste premesse.  

Sezione: Focus / Data: Mar 21 agosto 2018 alle 09:00
Autore: Valentino Deotti
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