Pare sia venuto giù il cielo. Hanno ceduto un buon attaccante e nulla più e l'ambiente dell'Udinese è andato in escandescenza. Forse per l'altro attaccante, questa volta in entrata, che pare piacere a pochi. Maxi Lopez viene da brutte stagioni e da battute sul suo conto fatte da Mihajlovic, non uno qualsiasi. L'ambiente, i tifosi ed addirittura la Curva Nord, hanno mostrato perplessità analizzando, secondo la mia umile opinione, con troppa superficialità l'accaduto. Maxi Lopez non è certo il sostituto di Thereau.
Il francese è una seconda punta, come tale voleva giocare. Dopo due anni discreti e nulla più, aveva iniziato bene in questa stagione con due gol su due partite ufficiali, contro Frosinone e Chievo. Poi la partita contro la Spal, pessima come quella di quasi tutti, condita da un rigore regalatogli dal giovane Lasagna. Qualche parola di troppo dei giocatori ed è chiaro che l'immagine che ne deriva è quella di una squadra non troppo coesa nello spogliatoio. Passano pochi giorni e il francese si muove verso Firenze.
Di qui le reazioni di isterismo collettivo. A Maxi Lopez è stato dato un benvenuto peggiore dell'addio dato a Muriel, visto che si parla di giocatori fuori forma. La Curva Nord ha espresso in un comunicato di retorica e fede pure e sincere le sue preoccupazioni, ma chi lo ha scritto deve essere una persona intelligente. Non ha fatto nomi, non ha messo le mani avanti con funeste previsioni, non ha incriminato nessuno; ha detto, non se ne fossero accorti in società, che i tifosi sono stanchi di vedere squadre che non lottano. Lo condivido a pieno.
Però a me, per deformazione professionale, piacciono i numeri e così sono andato a controllare gli score degli attaccanti passati (quelli che a fine stagione in tanti speravano approdassero altrove) e presenti (quelli che rappresentano l'erba del proprio giardino, sempre un poco meno verde di quella del vicino). Maxi Lopez non è giudicabile. Se la media gol dell'ultimo anno fosse veritiera allora a sbagliarsi dovrebbe essere Mihajlovic, ma ha giocato troppo poco perché i numeri diventino statistica. Così sono andato alla ricerca del verso sostituto di Thereau, che si chiami esso Lasagna o Perica. Il francese, nell'ultimo anno, ha segnato 12 gol di cui uno su rigore (un altro sbagliato). Considerando i minuti giocati, abbiamo uno score non certo “dinataliano” o “sancheziano”, che si aggira sui 208 minuti per fare un gol oppure 227 se togliamo il rigore segnato. Un gol ogni due partite e mezzo. Al capitolo assist abbiamo un miserissimo due... due assist per una seconda punta che dovrebbe fare gioco là davanti. E non si allontanava di molto Duvan Zapata, con i suoi 10 gol e 5 assist, per una media di un gol ogni 315 minuti, senza segnare rigori. Bene per quello che riguarda l'aiuto sotto porta (5 assist), male per i gol che una prima punta dovrebbe segnare in un campionato intero giocato da titolare. Diciamo che bene o male facevano due gol ogni tre partite.
Chi ha l'Udinese in attacco quest'anno, dopo la sessione estiva del mercato? Lasagna, che giocava nel Carpi in B quindi anche le statistiche vanno prese con le pinze, ma che segnava un gol ogni 223 minuti, leggermente meglio di Thereau in serie A, pur avendo alle sue spalle una squadra che non sapeva fare gioco. La serie A è un'altra cosa? L'anno prima, sempre con il Carpi, nel massimo palcoscenico nostrano, segnava un gol ogni 296 minuti (lui, all'esordio in serie A, aveva uno score migliore di Zapata). Il giovane attaccante è uno dei pochi ad essere partito bene in stagione, 3 partite, un gol e un rigore procurato. Se lo avesse tirato e segnato lui, al posto di Thereau? Di sicuro se lo è guadagnato correndo a più non posso, facendo a spallate come una prima punta la quale non è. Lasagna è in realtà una seconda punta che si lanciava negli spazi che il compagno d'armi Mbakogu gli creava, sia in A che in B, grazie agli assist di Lollo e Bianco, mica di De Paul, Fofana, Jankto & Co. Proseguiamo: il fin troppo sottovalutato Perica, l'anno scorso, era statisticamente parlando il miglior attaccante dell'Udinese. Per lui, un gol ogni 178 minuti e un assist. Un gol ogni due partite, meglio sia del bizzoso francese che dell'umorale colombiano.
Eccoli, i sostituti di Thereau, si chiamano Lasagna e Perica, le due seconde punte dell'Udinese. Semmai, il problema è chi farà la prima punta, visto che Maxi Lopez appare datato all'anagrafe e Baijc sta superando a tappe forzate quella preparazione che non aveva fatto prima dell'approdo all'Udinese. Ma nessuno disperi, in un 442 si può giocare benissimo con due seconde punte. I nostri due, Lasagna e Perica, andrebbero bene per un gioco all'inglese, là davanti pronti al contropiede e a ricevere cross dalle fasce. Lì, dipende tutto da quello che vuole fare in campo Delneri.
I numeri dicono, come pensavo ed avevo scritto a inizio calciomercato, e a fine stagione scorsa, che Thereau e Zapata non erano imprescindibili e che il francese non era certo la miglior seconda punta in circolazione. Maxi Lopez viene a sostituire non Thereau, ma il nulla dello scorso campionato. La prima punta Zapata è stato sostituito dal nazionale bosniaco Baijc, mentre il gallo ex granata va a sostituire la mancanza di una seconda "prima punta" che l'anno scorso si era fatta sentire. Se Delneri leggerà questo editoriale, penso che mi maledirà, perché magari (forse, chi lo sa...) avrebbe preferito una prima punta più giovane e prestante di Maxi Lopez, ma a Udine, in Friuli, è retaggio storico fare di necessità virtù, polenta e frico quando mancano caviale e filetto.
Sulla società, sul giudizio che devo dare a questi ultimi giorni di mercato, non mi esprimo. Ritengo il mercato buono, con un chiaro errore (il terzino destro?) e un azzardo sul ruolo della prima punta, fra un esordiente Baijc e un compassato Maxi Lopez da rivitalizzare. Ora alla squadra si chiede una sola cosa, così come la ha chiesta la Curva, di dare l'anima davvero invece di sprecare fiato parlando dopo due prestazioni vergognose. Ed anche a Delneri si chiede una sola cosa: mettere in campo solo chi è in condizione, chi corre, chi ha voglia di attaccare. Sgarfare e silenzio!
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