Intervista a Gianfranco Zola
Gianfranco Zola, tecnico del Watford, ha rilasciato una lunga intervista al Watford Observer. Ecco le sue parole evidenziate da TuttoUdinese.it:
Lunga stagione, incredibile finale, ma da giocatore era abituato alle emozioni:
“Non c'è paragone a livello emozionale. Penso sia dovuto al fatto che da allenatore tutto è amplificato. Non ricordo un'esperienza come questa"
Le difficoltà della Championship:
"In Championship puoi incontrare la squadra più forte oppure l'ultima in classifica senza accorgerti della differenza. La sola diversità è che il club più forte ti metterà in difficoltà in una maniera, mentre l'ultima lo farà in un' altra. Ma entrambe saranno molto pericolose. Senza contare che 46 partite diventano abbastanza pesanti, è un campionato tosto."
La chiave della stagione è stato il passaggio al 3-5-2?
"Sì, penso che la svolta sia avvenuta a settembre proprio nella partita di Huddersfield. Quella gara diede ai giocatori un nuovo impeto. Lì cambiammo marcia, e fu decisivo perchè il periodo era delicato. Ma il momento in cui ho cominciato a credere che avremmo potuto raggiungere qualcosa di importante è stato a dicembre, nel match contro il Brighton. Lì ho capito di avere un' ottima squadra, una squadra in grado di giocare bene, che è molto importante. Ci sono stati altri momenti molto belli, come le trasferte di Middlesbrough, Brighton e Nottingham, dove segnammo parecchie reti.”
Ha fatto un ampio ricorso alla rotazione degli uomini:
"Non si tratta solo di farli contenti, ma più che altro di mantenerli competitivi e motivati. Se tu fai certi cambiamenti al momento giusto, avrei pieno coinvolgimento e la freschezza necessaria, cose fondamentali. Anche se abbiamo perso dei punti, siamo arrivati alla fine della stagione in una discreta forma fisica, e non dimenticate che abbiamo vinto partite anche cambiando molti uomini. In un campionato come questo devi ruotare, non c'è dubbio. Ci sono molte squadre che fanno giocare sempre gli stessi, e poi arrivano ad un punto in cui iniziano a perdere le partite una dietro l'altra..."
Ha parlato poi di Forestieri, impiegato poco secondo alcuni:
"Si, forse è vero che Fernando pur facendo bene ha giocato poco da titolare, ma non dimenticate che davanti a lui aveva Matej Vydra, che è stato nominato miglior giocatore della Championship ed ha segnato 20 reti. Il punto è che Forestieri ha avuto le sue opportunità, e quello che gli ho fatto notare è che quando giochi a questi livelli, non conta se giochi 10 partite o 5, se quelle 5 sono di alta qualità. Come sono state le sue del resto."
Se Vydra rimane potrebbe giocare assieme a Forestieri e Deeney?
"Ci penserò. Non mi piace fossilizzarmi su un solo sistema di gioco. L'anno scorso per esempio sono partito col 4-3-3, ma poi ho capito che c'era bisogno di qualche aggiustamento tattico per dare equilibrio alla squadra. Probabilmente ripartiremo col modulo usato ultimamente, ma già in ritiro lavoreremo per avere la possibilità di cambiare."
Sulla finale del 27 maggio contro il Crystal Palace:
"Una della riflessioni che fatto su quel match è che è stato un peccato non aver potuto giocare come abbiamo fatto durante tutta la stagione. Troppi giocatori hanno giocato al di sotto delle loro possibilità e la squadra ne ha risentito. Con un altro modo di giocare magari si sarebbe potuto sopperire a questo, ma nella maniera in cui giochiamo noi, coinvolgendo più elementi possibile, se qualcuno di loro non è al meglio si comincia a soffrire. E così è stato, quello è il mio rimpianto. Non abbiamo dato il massimo in quella partita. Dicendo questo però non voglio togliere meriti ai ragazzi, che sono stati fantastici per tutta la stagione ed hanno raggiunto un obiettivo che nessuno si aspettava, e con stile. Ora abbiamo acquisito esperienza, e la prossima stagione sarà molto migliore per noi."