Lettera aperta - Caro Muriel, hai mancato di rispetto all'Udinese e ai suoi tifosi che hanno sempre creduto in te
Caro Muriel, a Udine domenica scorsa hai sbagliato una, due, tante volte. Hai esultato deridendo il Friuli e i friulani dopo un gol su rigore. Hai mancato di rispetto verso l’Udinese e i suoi tifosi. Per alcuni anni avevamo creduto in te e la società ti aveva garantito opportunità di crescita. Sei andato via male con dichiarazioni affatto eleganti, ovvio attendersi dei fischi, ci stavano tutti. Se dopo il gol ti fossi fermato e, come spesso fanno altri ex, non avessi esultato, ma fossi rientrato a metà campo normalmente per riprendere il gioco avresti dato una lezione di fair play. Invece no. Non è così, peraltro, che si onora la maglia, oggi per te quella della Sampdoria.
Eppure i 22 che scendono nei campi devono essere tutti testimoni di onestà e lealtà, sentimenti che tu avresti dovuto esprimere verso l’Udinese e il Friuli. Da un professionista ci si attende anche questo. Sei stato, invece, protagonista di un episodio del tutto deprecabile che ha scatenato la reazione, sbagliata, ma del tutto comprensibile, del capitano Danilo.
Questi episodi non sono un buon esempio per i bambini, i giovani, per chiunque si reca allo stadio o segue sui media il calcio. Altro è il confronto nel rispetto delle regole sportive e umane. Abbiamo bisogno di giocatori che testimonino gli autentici valori dello sport. Il calcio e lo sport in genere hanno un fascino rilevante e per questo rivestono notevole importanza. I riflessi sulla gente sono del tutto chiari. Comportandosi così, caro Muriel, non diventerai mai una figura di riferimento a meno che da questo errore non possa maturare un nuovo equilibrio e una padronanza di te stesso finalizzata all’osservanza delle regole e al rispetto verso gli altri. Solo così da giocatore discontinuo che fa qualche gol potrai diventare un esempio per i tifosi.
Oggi più che mai c’è bisogno di coesione e correttezza pur in presenza di grande agonismo. Pensaci Muriel, non si è mai finito di crescere umanamente e sportivamente.
Daniele Damele