Il parere dei tifosi: una squadra priva di cuore
L'Udinese esce con le ossa rotte dal posticipo del sabato contro la Lazio, al termine di una prestazione vergognosa. A spuntarla è meritatamente la squadra di Inzaghi, che grazie alla doppietta di Immobile e alla rete di Keita porta a casa l'intera posta in palio. I bianconeri non sono mai apparsi in partita, sempre sotto costante assedio da parte degli avversari. Che sarebbe stata una gara difficile già lo si sapeva ma non si può fare sempre le vittime sacrificali. Il pubblico friulano si aspettava una risposta da parte del gruppo dopo il tonfo a Reggio Emilia. Quello che ha trovato è stata solo una squadra priva di cuore. Come sempre detto si può perdere ma con dignità e non passeggiando per il campo in attesa del fischio finale. A salvarsi nel disastro collettivo è stato solo Stipe Perica che in modo commovente ci ha provato fino alla fine facendo a sportellate con i difensori avversari mentre il resto della truppa non vedeva l'ora di tornare negli spogliatoi. Male ancora una volta Adnan, reo di aver perso Immobile nell'occasione del primo gol, e Kums, che si sta rivelando un Lodi con solamente più esperienza internazionale. L'impressione è che la tifoseria sia veramente arrivata al culmine della pazienza, stufa di vedere giocatori stranieri non onorare la propria maglia. Ancora una volta poi i supporters bianconeri puntano il dito su Beppe Iachini, condottiero allo sbaraglio di una squadra senza capo ne coda. Le sue scelte, come ad esempio l'ostinarsi a proporre giocatori come Adnan e Herteaux, fanno discutere. Badu, poi, non avrebbe dovuto giocare in quanto solamente di rientro dall'infortunio. L'avventura del tecnico marchigiano sembra essere già giunta al capolinea nonostante le continue scuse che Iachini continua a propinare dopo ogni partita (squadra giovane, infortuni). Il pubblico friulano che ha sempre e comunque sostenuto i suoi giocatori durante ogni partita merita ben altro, non giocatori svogliati e privi di dignità e orgoglio. Siamo arrivati ad un limite e con la Juventus all'orizzonte, tra due settimane, i segnali non sono dei più rassicuranti. C'è bisogno di una scossa.