L'Udinese più brutta della gestione Delneri cade ad Empoli dopo una gara spenta e alquanto soporifera. A decidere il match, nel noioso pomeriggio toscano, la zuccata di Mchelizdze a pochi minuti dal termine dello scontro. Male, malissimo i bianconeri, protagonisti di una prestazione insufficiente ampiamente sia per quanto riguarda la qualità sia per la grinta messa in campo, molto poca. Arriva quindi la terza sconfitta consecutiva per un Udinese che sembra aver perso quella verve che aveva contraddistinto le prime uscite con in panchina Gigi da Aquileia e che le aveva permesso di rilanciarsi in classifica. La sensazione é che la squadra si senta già al sicuro e la gara del "Castellani" ne é stata la prova più lampante . La sconfitta servirà forse per dare una sterzata decisiva e soprattutto per fare calare le ali a certi giocatori che forse,dopo alcune partite buone, si credono già fenomeni . Parliamoci chiaro , siamo salvi anche quest'anno ma non ci si può rassegnare ad un campionato anonimo. Non si può entrare in campo così molli e senza alcuna voglia di imporsi contro una squadra, l'Empoli, ampiamente alla nostra portata, accontentandosi di un punticino.Servono stimoli, motivazioni e deve giocare solamente chi ha voglia di fare bene e di mettersi in mostra con entusiasmo. Secondo i tifosi bianconeri gli unici ad essersi distinti in positivo ad Empoli sono stati Jankto (imprescindibile per questa squadra) e De Paul (in continua crescita). Completamente insufficienti invece le prestazioni di Hallfredsson ( lento, improponibile, dispiace dirlo ma non se ne puó più di lui), Fofana ( non pervenuto), Thereau ( se sta male perché farlo giocare?!) e Faraoni(zero personalità. Quanto manca Widmer!). Una riflessione finale poi su Perica. Il croato dovrebbe lamentarsi di meno e rendersi conto dei suoi numerosi limiti , c'è un motivo se non gioca e il suo ingresso oggi lo ha ancora di più certificato. Servono meno parole e più fatti per vedere questa squadra finalmente decollare, già dalla prossima gara contro il Milan di Montella.