Oggi sono 12 anni dal cucchiaio di Maicosuel: il racconto di quell’Udinese-Braga
È il 28 agosto 2012, si gioca il ritorno dei preliminari di Udinese-Braga. I bianconeri arrivano al Friuli dopo l’1-1 rimediato in Portogallo sei giorni prima, e sono pronti davanti al loro pubblico a regalare la qualificazione alla fase a gironi della Champions League. Il fischietto olandese Kuipers dà il via alla gara, e immediatamente i bianconeri fanno vedere ai presenti allo stadio l’atteggiamento che Guidolin voleva portare in campo. Una continua ricerca del gol, fino all’1-0 messo in porta da Armero che sfrutta il cross di Basta sul secondo palo per il vantaggio friulano. I primi 45 continuano a tingersi di bianconero, con l’Udinese che va più volte vicina al doppio vantaggio prima con Domizzi, poi nuovamente con l'esterno colombiano.
Al rientro in campo per il secondo tempo il copione è sempre lo stesso, un forcing continuo dell’Udinese verso la porta difesa da Beto. Con il passare dei minuti però, la pressante e fluida manovra friulana inizia ad arrugginirsi, fino ad arrivare al cambio che sposterà gli equilibri in favore del Braga, fuori Rubén Amorim dentro Rubén Micael. Sarà proprio quest’ultimo a riportare in equilibrio la gara al 72’, con il portoghese che si avventa per primo su una palla vagante in area e ribatte in rete. Minuto 81, la sliding door della partita, e forse di tutta la storia recente dell’Udinese, fuori Fabbrini dentro “O Mago” Maicosuel. La partita prosegue ai supplementari con sussulti da una parte e dall’altra, fino ad arrivare alla lotteria dei rigori.
Si batterà sotto la curva nord, rimangono solo 5 rigori a separare il Friuli dall’elite europea. Segnano Domizzi, Lima, Pinzi e Custodio. Pareggio assoluto, come quello visto nelle due gare dei preliminari. Si allontana dal cerchio di centrocampo in direzione del dischetto dell’area il brasiliano Maicosuel, giocatore appena approdato a Udine e cercato dalla società già dal 2009. Chissà quanti pensieri nella testa, ma uno su tutti sarà passato tra le sinapsi de O Mago: “Voglio farmi ricordare”. Ecco quindi la scelta tra le più azzardate che avrebbe potuto fare, il cucchiaio. Una carezza ruvida al pallone che si accomoda senza troppi problemi tra le braccia di Beto, si congela lo stadio Friuli. Dall’illusione del voler stupire all’amara consapevolezza di aver pregiudicato un percorso iniziato un anno prima, con l’Udinese del 2011/2012. Questo il contenuto delle lacrime a fine partita del brasiliano, perché si, ancora una volta Rubén Micael ha punito i bianconeri. Il pianto di Maicosuel è incontrollato, con il capitano Totò Di Natale che cerca in tutti i modi di consolarlo. Anche a distanza di 6 anni, nel 2018, Guidolin tornò a parlare dell’accaduto a La Gazzetta dello Sport, dicendo: "Dopo 6 anni non riesco ancora a sputarlo fuori. Mi perseguita. Non gli ho chiesto perché aveva fatto quel cucchiaio. Ma l’errore era stato mio, tra i cinque rigoristi avrei dovuto mettere chi aveva portato la squadra fin lì, non l’ultimo arrivato".