Dirceu, il tormento di un volo e quella promessa chiamata Udinese
Nell’estate del 1985, il brasiliano Dirceu si prepara a cambiare per la quarta volta squadra in Italia. Dopo aver indossato le maglie di Verona, Napoli e Ascoli, la sua nuova destinazione sembra già scritta: Como. Tutto è pronto, manca solo la firma sul contratto. Un dettaglio, se non fosse per un lungo viaggio aereo dal Brasile verso l’Italia e un incontro che rischia di riscrivere il suo destino.
Dirceu si trova al Maracanã per assistere a una partita della Seleção contro il Paraguay, quando incrocia un volto familiare: Luis Vinicio, connazionale ed allenatore dell’Udinese. È lui a instillare il dubbio: “Non andare a Como. Vieni all’Udinese, la maglia di Zico sarà tua”. Una frase che si insinua nella mente del centrocampista come un tarlo, accompagnandolo per tutto il volo intercontinentale.
Atterrato a Malpensa, l’idea di cambiare rotta sembra concreta. Ma ad attenderlo c’è il suo agente Antonio Caliendo, che, intuendo il pericolo, lo porta direttamente a Como. Nessuna deviazione, nessuna esitazione: poche ore dopo, la firma è realtà e Dirceu diventa ufficialmente un giocatore del Como.
Accolto come un re anche sulle rive del Lario, il brasiliano sembra aver trovato una nuova casa. Ma la sua indole da giramondo non si placa. Un anno più tardi, un altro volo, un’altra maglia: quella dell’Avellino.