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San Luigi, Pocecco: "Dove non arriviamo con la tecnica dobbiamo arrivarci con cuore e passione"

di Jessy Specogna

Massimiliano Pocecco, allenatore del San Luigi, ha parlato ai microfoni di A Tutto Campo durante l'ultima puntata di A Tutto Campo Fvg.

"L'entusiasmo sta continuando, così come la voglia di scoprire la categoria. Ci sono stati diversi innesti, che hanno portato la loro voglia di rivalsa e di mettersi in mostra. In questo momento le cose stanno andando bene, dobbiamo dare continuità. L'esordio di Mestre? L'ho vissuto con grande emozione. Mi sono ritrovato in una situazione che non avevo mai visto all'interno di uno stadio con tanta gente. Grande emozione che poi è dovuta sparire quando è iniziata la gara. E' stato sicuramente un risultato inaspettato. Ho detto ai ragazzi che si può perdere ma dipende come. Massimo rispetto per l'avversario, ma non devi avere paura, altrimenti ti mangi da solo. C'è una coesione di gruppo. Questo è un gruppo che è molto coeso dentro e fuori dal campo. Finora la scelta della società di cercare ragazzi triestini sta portando i suoi frutti. Mi auguro che i ragazzi continuino a sentire questa cosa. Noi rappresentiamo una società ma in questo momento anche una città. Io ho sempre portato dei valori all'interno della squadra, che sono quelli della famiglia. Non possiamo competere con realtà importanti, dobbiamo mettere qualcos'altro, la passione e il cuore. Ho dei ragazzi che lavorano tanto, che si applicano. C'è tanta dedizione e applicazione. In questa categoria se non corri sei morto, il calcio è dinamico e bisogna correre. Solo la corsa non basta ma serve anche la tecnica. Villanovich? Un giocatore eterno. Io lo definisco il professore, ha una capacità intellettiva in campo importante. Sono arrivati diversi giocatori, ognuno con le proprie caratteristiche. Pinzi mi ha impressionato, ha una mole di lavoro notevole. Ha un passo importante, non lo prendi anche se è piccolino. Butti? Conosco molto bene Simone. L'ho allenato nel settore giovanile della Triestina. Sapevo che poteva dare questo. Aveva semplicemente bisogno di giocare. Ovvio che se un giocatore si sente apprezzato rende di più. Anche qui Butti ha forte concorrenza. E' stato preso perchè deve essere un punto di forza. Chi è arrivato gioca per la squadra, non sono venuti qui a fare le prime donne. Noi dobbiamo salvarci e i ragazzi lo sanno. Voglio una squadra operaia che deve lavorare. Carlevaris? Tutti lo vedono come giocatore. Io in lui ho trovato un uomo e un leader. All'inizio si sentiva tanto la sua mancanza, ora abbiamo preso consapevolezza che purtroppo quest'anno non ci sarà. Quando potrà verrà sicuramente al campo e saremo contenti di averlo con noi. In queste due giornate ho capito che le finite non sono mai finite, rimangono sempre in piedi e non ci si può adagiare. Ci sono giocatori forti in questa categoria, una categoria bella da vivere. I complimenti fanno piacere, ma siamo all'inizio. Le squadre in questa fase sono ibride. Abbiamo fatto quattro punti e va bene, ma c'è ancora tanta strada da fare. Mettiamo in cascina questi punti ma rimaniamo fissati con il nostro obiettivo che è la salvezza, senza volare alto. I punti sono raddoppiati nel morale, non nella classifica. Fare punti ti aiuta a lavorare bene. Il passato nel calcio non conta nulla. Sabato abbiamo l'Este. Dobbiamo essere una squadra con ambizione. Ogni partita si gioca come se fosse l'ultima."


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