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Una squadra che vuole salvarsi non può commettere certe ingenuità

di Jessy Specogna

Andiamo subito al sodo, senza tanti giri di parole. Una squadra che lotta per non retrocedere non può commettere certe ingenuità. Non è ammissibile che una formazione che vuole salvarsi conceda dei gol come quello concesso ieri dall'Udinese alla Roma. Robe che neanche in Terza categoria, neanche nel campionato amatori collinare.

Una squadra che si ferma a fare le belle statuine perchè un giocatore della squadra avversaria è a terra lasciando il più forte giocatore nemico involarsi indisturbato davanti al portiere e punirlo. Bene ha fatto la Roma a continuare a giocare, finchè l'arbitro non fischia non bisognerebbe mai buttare la palla fuori. Male, invece, Samir. Un errore gravissimo quello del brasiliano, che se invece di alzare le mani al cielo (forse in cerca di un aiuto di divino) come spesso gli accade, avesse continuato a correre, sicuramente sarebbe riuscito a intercettare il pallone diretto a Dzeko e ad evitare il gol. Non è la prima volta che Samir incappa in questi errori, nel ruolo di centrale difensivo si è più volte rivelato inadeguato eppure continua ad essere proposto sempre in quelle vesti. Misteri della fede. 

L'Udinese fino al minuto 67' non aveva fatto una cattiva partita. Aveva sofferto una Roma più vivace nel secondo tempo, certo, ma ciò era normale visto che comunque giocavi contro una squadra in lotta per la Champions. Resta il fatto che se poi ti fai gol da solo, rimettere in piedi la contesa, soprattutto contro queste squadre, è molto difficile.

Dietro le squadre che lottano per non retrocedere corrono, non c'è tempo ne spazio per regalare le partite agli avversari con errori grossolani. C'è bisogno di concentrazione, di stare sempre sul pezzo. Solo così l'Udinese, che i mezzi per salvarsi ce li ha, e lo ha dimostrato anche ieri, potrà evitare la più rovinosa delle cadute.


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