Un Friuli da incanto. Un tifo meraviglioso ha conquistato il cuore degli azzurri
Un Friuli tinto d'azzurro ha trascinato l'Italia contro il Liechtenstein. Gli azzurri guidati dal Ct Ventura non hanno tradito le attese e hanno rifilato una manita ai fin troppo modesti avversari. Esame superato a pieni voti ma non è certo questa l'impresa da raccontare un domani ai nipoti. Più che il risultato infatti resterà indelebile nei ricordi la festa dei 22mila spettatori friulani, in uno stadio gioiello che è diventato ormai la nuova casa della nazionale.
Sì perché ad incantare, più che i giocatori in campo, è stato proprio lo Stadio Friuli ed il suo pubblico meraviglioso. I tifosi friulani hanno lanciato un chiaro messaggio di passione calcistica a tutta l'Italia, dimostrando di essere ben altro rispetto al fastidioso stereotipo di tifoseria fredda che gli viene spesso affibbiato.
Il calore invece è quello delle grandi occasioni, quelle che Udine aspetta di rivivere da un po' di tempo. Spalti gremiti, una coreografia da brividi e l'inno di Mameli cantato a squarciagola hanno fatto tremare i cuori di tutti gli appassionati ma anche degli addetti ai lavori, nonostante una partita non certo di cartello al cospetto di un avversario tecnicamente inferiore. Non poteva che restare a bocca aperta anche il Presidente federale Tavecchio che una volta per tutte si è reso conto che forse in passato sarebbe meglio stato mordersi la lingua invece che sputare sentenze sui tifosi friulani.
In alto il coro "Italia, Italia" ma anche "Udine, Udine" con un Simone Scuffet emozionato in panchina. Il portiere di Remanzacco, chiamato a rappresentare la terra friulana, ha vissuto una serata indimenticabile, coccolato da chi non ha mai smesso nemmeno per un istante di credere in lui. Anche lui, come lo stadio, è diventato un motivo d'orgoglio per una terra che vuole ritrovare valori e certezze.
Il Friuli, accogliendo con grande entusiasmo la Nazionale, ha saputo così conquistarsi il cuore degli azzurri.