.

UEB Cividale, prima mini crisi: la Gesteco è ancora un cantiere aperto

di Alessandro Di Lenarda

Quella contro Rieti è la terza sconfitta nelle prime quattro gare di campionato per la UEB Cividale. Dopo la beffarda rimonta subita contro Torino e la buona prestazione nel ko (non senza polemica) del PalaDozza, separate dalla vittoria casalinga contro la corazzata Verona, la Gesteco cade per la prima volta davanti alla propria gente. La Sebastiani, si sa, era per qualità di gioco e fiducia una delle peggiori avversarie in questo momento: il gruppo allenato dal friulano Franco Ciani ha già trovato un suo equilibrio nonostante i numerosi nuovi innesti, riducendo al minimo quel periodo di adattamento che è fisiologico per i roster composti da tanti nuovi elementi.

Costretti a inseguire fin dai primissimi minuti di gioco, i ducali sono stati capaci di riacciuffare a più riprese gli ospiti nel punteggio. Spinti da un Perry determinante in tutte le fasi e da un Mian da 19 punti nei primi 20 minuti, i rietini hanno saputo vivere di fiammate che a lungo andare hanno permesso loro di scavare un solco mai più colmato dai gialloblù. Cosa lascia il 75-84 finale alla Gesteco?

In una lucidissima disamina della gara, ma più in generale della situazione del gruppo, nella conferenza stampa a fine partita coach Stefano Pillastrini non ha nascosto le difficoltà riscontrate nelle prime settimane dopo l'inizio del campionato di Serie A2: "Abbiamo perso giocatori con grande qualità nel girare la palla, inserendone altri più terminali. Poi inserire due giocatori (Amici e Rocak, ndr) in queste settimane non è stato facile. Non abbiamo un sistema rodato al 100%".

Se Rieti ha bruciato le tappe nell'inserimento dei nuovi la Gesteco, da sempre abituata a una continuità nel roster, sta per la prima volta facendo i conti con la difficoltà di dover amalgamare un gruppo di giocatori che giocano assieme per la prima volta. E al di là dei nomi scritti sulle canotte, i nuovi arrivati hanno portato a Cividale delle caratteristiche diverse rispetto a quelle dei vari Miani, Dell'Agnello e Lamb, capaci di trattare la palla e in grado di contare su una buona capacità di passaggio. Ciò che manca è infatti proprio questo: la Gesteco non si passa la sfera e non fraseggia da squadra com'era abituata a fare, rendendosi fin troppo prevedibile nelle manovre offensive e affidandosi troppo spesso a giocate individuali non sempre efficaci.

L'assenza di Freeman pesa eccome: l'ha ammesso lo stesso Ciani, che con grande onestà ha riconosciuto come la UEB vista in Supercoppa fosse a dir poco diversa da quella scesa in campo contro la sua Sebastiani. Lo stop dell'americano ha portato con sè la difficoltà di dover cercare di adattare un elemento nuovo come Rocak in un lasso di tempo ristrettissimo, in una situazione particolare per entrambe le parti dato che il croato si è accasato a Cividale a tempo determinato. Il reparto lunghi è quindi il più in difficoltà e in questo momento non ha un titolare, come testimoniano i soli undici minuti passati sul parquet da Berti nonostante l'assenza del centro statunitense.

Il calendario poi non è amico dei ducali, chiamati a preparare un'altra sfida complicata: alle 18 di domenica la squadra di capitan Rota sarà ospite di Forlì. Il problema di questa Gesteco è chiaro e per sua fortuna anche risolvibile. I due punti conquistati in quattro giornate iniziano però a pesare: l'imperativo è uscire al più presto dalla mini crisi.


Altre notizie