Udinese, Quina: "Beto non l'avevo preso sul serio, Success il più simpatico"
Il nuovo centrocampista dell'Udinese Domingos Quina si è presentato ai canali ufficiali del club raccontato il suo ruolo all'interno della squadra: "Mi piace correre per la squadra. Sono davvero felice di essere all’Udinese, sono eccitato per questa nuova sfida. È una grande opportunità. Sono rimasto molto sorpreso dalle strutture del club, sono meglio di quanto pensassi. Anche lo stadio è bellissimo, voglio vederlo pieno di tifosi. Qui sono tutti umili, pronti ad aiutarsi a vicenda e molto uniti. Vogliamo arrivare più in alto possibile. Il mio obiettivo personale è stare bene fisicamente, perché ho avuto qualche problema negli ultimi due anni. Voglio stare bene e giocare tante partite. Mi piace giocare da numero 8, perché mi piace avere la palla e, se ne ho la possibilità, tirare con entrambi i piedi. Il mio idolo è Steven Gerrard. Mi piacciono molto anche Luka Modric e Andres Iniesta. Sottil sembra molto calmo a volte, ma quando non fai le cose nel modo in cui vuole lui si arrabbia un po’. Ma fa bene, aiuta tanto i giovani".
Riguardo le sue esperienze prima di venire in Italia, Quina ha spiegato: "La Premier è più difficile della Liga. Ogni partita è dura, non solo contro le Big Six: anche i club piccoli vogliono vincere. Non vedo l’ora di incontrare il Milan, già affrontato quando ero più giovane. Ho cominciato a informarmi sull’Udinese da prima di venire. Ne avevo già sentito parlare, ma ho visto un paio di partite sul finire della scorsa stagione e ne ho parlato con alcuni giocatori del Watford. Al Benfica stato il periodo migliore della mia vita. Molti compagni che ho incontrato sono diventati miei amici, abbiamo anche giocato nelle nazionali giovanili insieme. Ho bellissimi ricordi, è parecchio stimolante crescere in un contesto così competitivo, perché ci sono tanti buoni giocatori e devi migliorarti, sfidando costantemente te stesso. L’esperienza più importante, però, è stata la prima volta che sono andato a vivere da solo, a Granada. Ho dovuto lasciare la mia famiglia, ma sono cresciuto e ho imparato a badare a me stesso".
Sulla sua infanzia, invece, il portoghese ha raccontato: "Non ricordo molto della mia infanzia in Guinea-Bissau, solo la sensazione di felicità quando giocavo a calcio in giro. Non somiglio molto a mio padre Samuel nello stile di gioco. Mi ha dato dei consigli, ma ha lasciato che imparassi dai miei errori. La scelta del Portogallo? Ogni volta che ho giocato in Nazionale è stato una gioia. Siamo cresciuti insieme ed eravamo un’ottima squadra, noi del 1999 siamo stati abbastanza fortunati da vincere più di un Europeo. Molti miei compagni sono giocatori affermati: Diogo Dalot ad esempio è nel Manchester United, Jota era al Celtic, ovviamente Rafael Leao, così come Gedson Fernandes".
Sui compagni: "Beto mi aveva detto che la preseason sarebbe stata difficile. Non l’avevo preso sul serio, credevo scherzasse! Lavoravo duro al Watford, ma qui è un’altra cosa. Beto è un ragazzo gentile, mi aiuta molto e mi spiega le cose, perché ancora non capisco l’italiano. Vuole sempre migliorarsi, segnare più di quanto abbia fatto lo scorso anno e soprattutto corre tanto, che è una buona cosa per un centrocampista come me, perché sai che puoi passargli la palla e trovarlo pronto. Samardzic ha parecchia qualità per la sua età ed è sempre rilassato. Il più divertente invece è Isaac Success".
Infine, Quina ha dato il suo parere sulla città: "Udine è tranquilla, ma anche una città allegra. L’ho visitata un po’ con mio fratello e ci è piaciuta. E poi amo il cibo italiano, qui si mangia come si deve! La cucina portoghese è buona, ma quella italiana è meglio. Nel tempo libero mi piace guardare le serie tv, le mie preferite sono ‘Power’ e ‘Game of Thrones’. Gioco anche ai videogiochi, ma non mi piace Fifa, preferisco Call of Duty. E poi ho ricominciato a leggere".