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Udinese-Milan e quelle motivazioni fondamentali per essere una squadra vera

di Stefano Pontoni

Al Friuli arriva il Milan e se si vorrà ripetere l'impresa dell'andata, quando con una zampata di Perica si fece bottino pieno nella Scala del calcio, servirà sicuramente di più di quanto fatto vedere in questo inizio 2017. L'anno nuovo non è iniziato sotto una buona stella per la nostra bianconera, sul groppone pesa, più che le due sconfitte combattute contro Inter e Roma, la non prestazione di Empoli. Una gita in Toscana, nulla di più, perché al Castellani l'Udinese non è scesa in campo, preferendo restare negli spogliatoi. Un brutto passo indietro in quel cammino intrapreso dopo Cagliari che ha fatto capire a tutto l'ambiente una cosa fondamentale: senza stimoli difficilmente si va lontani.

Oggi però al Friuli c'è il Diavolo, non l'anonimo Empoli, per una partita che da sola sa dare motivazioni. I bianconeri, ne sono certo, saranno carichi, anche perché il buon Gigi, che mal digerisce le sconfitte, un paio di strigliate in settimana le ha date. "Chi non ha motivazioni va in panchina", più chiaro di così il mister non poteva esserlo. Non c'è altro, anche perché l'Udinese ha dimostrato che se è motivata può essere una grande squadra. Ma siamo sempre qua, a discutere dei soliti problemi mentali tanto che penso a volte che servirebbe uno psicologo in squadra. 

Di fronte poi oggi troveremo una buona squadra, all'ultima spiaggia per aggrappare il treno Champions. Il Milan viene a Udine per vincere a tutti i costi, non ha altre alternative. Lo sa benissimo Montella che infatti non si è nascosto dietro a dichiarazioni di circostanza. La sfida all'Udinese per i rossoneri vale tanto.

Comunque vada sarà una gran bella partita, ne sono sicuro.


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